Terremoto, Renzi: non ci sarà aumento di deficit

Terremoto, Renzi: non ci sarà aumento di deficit
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Mercoledì 2 Novembre 2016, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 17:27

«Il problema non sono i soldi. I soldi ci sono. Tutto quello che servirà per la ricostruzione, dalle case alle chiese, lo mettiamo». Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio 24. «Ma bisogna molto seri e applicare il buon senso» ed «evitare che qualcuno ne approfitti» per commettere illeciti.

«Le risorse» per il terremoto «sono già stanziate nel piano pluriennale di legge di bilancio. Già sul 2017 c'è uno spazio di 3 miliardi, diventano 5 o 6 nel 2018. Non c'è uno stanziamento puntuale perché ancora non si sa quanto
servirà. Ci sono spazi di azione. Poi se ci sarà bisogno di ulteriori spazi di deficit, metteremo i denari necessari. Al
momento non ve n'è la necessità». Lo dice Matteo Renzi a Radio 24. «Il deficit è al livello più basso da dieci anni. Per il Parlamento è fissato al 2,4%, nella nostra bozza al 2,3%».

«Sono finiti i tempi in cui il giorno dopo il terremoto si annunciava un aumento della benzina e delle sigarette e il presidente del Consiglio andava sul luogo del terremoto tre mesi dopo. Io sono andato il giorno dopo e non aumento le tasse: nel tempo in cui faccio il presidente del Consiglio io non si aumentano le tasse». Lo dice il premier Matteo Renzi a Radio 24. 

Sei miliardi di euro: a tanto ammontano le risorse che nel 2017 spenderanno le pubbliche amministrazioni centrali e locali per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro. È questa la stima del ministero dell'Economia riferita da un portavoce del dicastero. Nel dettaglio, per far fronte alle esigenze poste dagli eventi sismici che si sono susseguiti a partire da agosto, il Governo ha stanziato con tre successive delibere del Consiglio dei Ministri 130 milioni di euro (50 mln il 25 agosto, 40 mln il 27 ottobre, 40 mln il 31 ottobre); nel decreto per la ricostruzione (dl 189 del 17.10.2016) sono stati inoltre stanziati 266 mln per il 2016 e ulteriori 200 per il 2017. Nel ddl di Bilancio 2017 il Governo ha poi stanziato 600 milioni per la ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici del 2016 sotto forma di contributi e credito di imposta (art. 51).

Inoltre nel ddl Bilancio il Governo ha stanziato ingenti risorse aggiuntive per investimenti in opere pubbliche (art. 21) e liberato spazi di bilancio per comuni e regioni (art. 65) allo scopo di favorire spese stimabili in circa 600 milioni nell'anno 2017, che contribuiranno al piano di messa in sicurezza e prevenzione, sul quale insistono per lo stesso periodo anche circa 2 miliardi sotto forma di incentivi fiscali per le opere di ristrutturazione da parte dei privati e 800 milioni già stanziati per opere pubbliche contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza delle scuole. Infine, nel conto della pubblica amministrazione per il 2017, ricorda il portavoce del Mef, già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza stanziate a seguito di precedenti eventi sismici e si può quindi stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici e per la ricostruzione successiva a eventi sismici circa 6 miliardi di euro.

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