Milano, 16enne picchiata e violentata su un treno

Milano, 16enne picchiata e violentata su un treno
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Sabato 11 Febbraio 2017, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 13:34
Aggredita sul treno della linea Milano Mortara, ieri sera alle 21, una 16enne stata portata stamani presso la Clinica De Marchi dalle compagne di classe a cui ha confidato quanto subito. La giovane ricoverata con contusioni multiple a una costola, sull'episodio indaga la Polizia. A quanto finora ricostruito, la giovane, residente a Vigevano ma alunna di una scuola superiore di Milano, ieri sera ha preso il treno dalla stazione di Porta Genova, salendo sull'ultima carrozza assieme ad una conoscente.

Scesa la conoscente ad Abbiategrasso, ha proseguito il tragitto da sola ed stata raggiunta da due uomini descritti come nordafricani. Gli aggressori l'hanno presa a calci e pugni, l'hanno palpeggiata per poi fuggire. La ragazza non ha raccontato nulla ai genitori e solo stamani ha confessato quanto subito alle compagne di scuola. Arrivata alla clinica De Marchi per le cure necessarie, stata raggiunta dalla madre. Gli autori dell'aggressione restano al momento ignoti.

La sedicenne, emerge nel corso dell'audizione protetta, avrebbe avuto in precedenza dei contatti con uno degli aggressori su un social network. Gli investigatori della Squadra Volante e della Polmetro stanno visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del treno che era partito da Milano alle 14.42 del 9 febbraio.

La studentessa è ricoverata nella clinica pediatrica De Marchi, che fa parte del Policlicnico di Milano. La prognosi è superiore ai 20 giorni. Per le dimissioni il personale clinico non ha ancora stabilito una data precisa, ma si valuterà giorno per giorno, in base alle condizioni della ragazza. La giovane è stata inizialmente accompagnata all'SVSeD (Soccorso violenza sessuale e domestica) della clinica Mangiagalli di Milano, per le prime cure e quindi accompagnata in De Marchi. La prassi, a livello sanitario, è che una prognosi con oltre 20 giorni fa scattare una denuncia d'ufficio alle autorità.

L'SVSeD è un servizio che si aggiunge ai tre pronto soccorso del Policlinico: uno destinato agli adulti, uno pediatrico e uno ostetrico-ginecologico.
Accanto all'ostetrico ginecologico si trova l'SVSeD, dove lavorano clinici esperti nel riconoscere violenza sessuale, presunta o reale che sia, e dove vengono accompagnati coloro che, uomini o donne che siano, denunciano una violenza. In uno spazio separato, che tutela la privacy della vittima, viene offerto gratuitamente anche supporto psicologico e legale 365 giorni l'anno 24 ore su 24. Sono 10 i ginecologi interni alla Mangiagalli che prestano servizio all'SVSeD, oltre ad esterni che ruotano e si aggiungono a supporto del personale interno. A questi si aggiungono infermieri formati e psicologi, oltre a volontari che prestano soprattutto assistenza legale. Accanto all'SVSeD, si trova l'associazione Svs Dad (Donna aiuta Donna), che si occupa di promuovere campagne contro la violenza e raccogliere fondi e assistere le vittime


Salvini:
«Ci vogliono le maniere forti». «Un gruppo di clandestini ha bloccato oggi per protesta la stazione di Mortara (Pavia), causando disagi a centinaia di persone. Due nordafricani avrebbero invece picchiato e molestato giovedì una ragazza italiana di 15 anni sul treno per Vigevano (Pavia). Basta, ci vogliono le maniere forti con questi balordi! Per quelli che bloccano i treni, un barcone e tutti a casa. Per quelli che violentano, una pillola, ZAC e non lo fanno più!», ha scritto su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.
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