I fatti risalgono alla notte tra il 14 e il 15 giugno del 2011, tra Tuscania e Marta. Dopo un dosso, l'uomo al volante della sua auto si scontrò col bovino, piazzato di dorso in mezzo alla carreggiata. Un urto fortissimo, che provocò qualche giorno dopo la morte dell'uomo. Durante il processo è emerso come la mucca fosse uscita dal terreno di un agricoltore, prima abbattendo la recinzione col filo spinato, poi superando un fosso, quindi percorrendo un tratto di strada bianca e arrivando infine sulla provinciale. Il tutto, aggirando il cancello di solito chiuso.
L'accusa aveva chiesto una provvisionale di 100mila euro per gli eredi dell'automobilista. Invece la difesa aveva chiesto l'assoluzione facendo notare la presenza, alcune centinaia di metri prima, di un segnale stradale di attraversamento di animali domestici che, insieme al dosso, avrebbe dovuto far decelerare l'automobilista. Nonché la totale buonafede del proprietario dell'animale.
Ma alla fine ha prevalso l'immagine della mucca (troppo) avventurosa, tanto da diventare mortale.
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