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di Gloria Satta

L'inutile polemica sul manifesto di Cannes

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Mercoledì 5 Aprile 2017, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 09:58
Il Festival di Cannes, l’evento mediatico più importante del mondo dopo le Olimpiadi, si avvicina pronto a festeggiare, dal 17 al 28 maggio, la 70ma edizione. E nell’attesa tutto fa notizia, tutto surriscalda gli animi, tutto fa polemica. Perfino il manifesto: una fiammeggiante Claudia Cardinale ripresa al culmine della carriera e della bellezza, negli anni Sessanta, mentre balla sui tetti di Roma. Un’immagine che esprime energia, sex appeal, gioia di vivere e, cosa non da poco, rende omaggio al cinema italiano.
Eppure, questo manifesto, tra i più indovinati degli ultimi anni, ha scatenato una bufera sui social. Perché? Perché il grafico che ha elaborato la foto si è permesso di operare qualche inoffensivo ritocco sfinando la già esile silhouette della Cardinale.  Il cambiamento, a dire la verità, non è nemmeno visibile a occhio nudo. Ma apriti cielo! Leso femminismo, offesa alle donne, insulto all’umanità: sul web si è letto di tutto. E la tempesta in un bicchiere d’acqua si è placata solo quando la stessa Cardinale ha assolto con formula piena il responsabile del “fattaccio”: “Non mi sento affatto offesa da quei piccoli ritocchi”, ha detto la diva, “servivano ad alleggerire l’immagine che ora è ancora più bella”.
La polemica è frutto del moralismo più ottuso che si serve del web per esasperare  il confronto e azzerare il dialogo. In nome del “politicamente corretto” si perde spesso di vista la realtà, il senso delle proporzioni, i veri contenuti, la misura. Così una caviglia di Claudia ritoccata al photoshop diventa il casus belli capace di oscurare l’importanza del Festival di Cannes,  la curiosità di scoprire i suoi film, il senso stesso del cinema. Ma solo per un momento, per fortuna.
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