Gli studenti italiani tra i più ansiosi del mondo: ai vertici della classifica Ocse per stress

Gli studenti italiani tra i più ansiosi del mondo: ai vertici della classifica Ocse per stress
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Mercoledì 19 Aprile 2017, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 09:50
Sono in preda ad ansia scolastica, spesso consumatori estremi di Internet, nell'insieme moderatamente felici, ma con punte di insoddisfazione per la vita più che negli altri paesi. È il ritratto degli studenti italiani fotografato da uno studio Ocse sul benessere scolastico, da cui emerge anche che i ragazzi apprezzano le scuole con una buona disciplina e in cui percepiscono un forte coinvolgimento degli insegnanti. In base alla ricerca - che rientra nell'ambito dei test internazionali Pisa sulle competenze nelle principali materie di studio in cui l'Italia notoriamente non brilla - i quindicenni della Penisola riportano livelli di ansia scolastica più elevati della media dei Paesi Ocse. Il 56% diventa nervoso quando si prepara per un test (media 37%) e il 70%, anche se è preparato, quando deve fare un test è molto in ansia (media 56%), un livello questo tra i più elevati dell'intera Ocse (solo in Olanda e Regno Unito è maggiore).

L'ansia scolastica, che in Italia è più frequente negli istituti dove gli studenti studiano per oltre 50 ore la settimana (a scuola e fuori scuola), è uno dei fattori associati a una scarsa soddisfazione della vita. Gli studenti in Italia hanno riportato in media un livello di 6,9 su una scala che misura la soddisfazione della vita da 0 a 10, un dato inferiore, ma non troppo lontano, dalla media Ocse (7,3). Solo il 24% dei ragazzi di casa nostra, tuttavia, dice di essere molto soddisfatto della vita (media Ocse 34%) e quasi il 15% afferma di essere poco o nulla soddisfatto (media 11,8%), una delle percentuali maggiori tra i 35 Paesi Ocse. A fare da contraltare all'apprensione per interrogazioni ed esami e a spingere al rialzo l'indice di gradimento della vita probabilmente è la facilità con cui si fa amicizia tra i banchi, riferita dall'83% dei ragazzi contro il 78% della media Ocse, anche se a sentirsi nel proprio ambiente in aula è poi il 67% contro il 73% della media Ocse.

Da rilevare che in Italia le scuole in cui gli studenti si ritengono maggiormente soddisfatti della vita sono caratterizzate da un buon clima di disciplina e da una forte percezione, da parte degli studenti, che gli insegnanti delle materie scientifiche si interessano all'apprendimento di ciascun studente e aiutano gli studenti nell'apprendimento. Nell'insieme, per altro, gli studenti in Italia riportano un sentimento di appartenenza a scuola vicino alla media dei paesi Ocse. Tuttavia, gli studenti di origine straniera hanno un livello più basso della media degli studenti immigrati negli altri paesi. Il 77% degli studenti non-immigrati (media Ocse 83%), ma solo il 69% degli studenti immigrati di prima generazione (nati all'estero, media Ocse 79%) riportano di essere d'accordo o molto d'accordo con l'affermazione «Mi sembra di piacere agli altri studenti». Anche tra gli studenti immigrati di seconda generazione (nati in Italia da genitori stranieri) solo il 71% ritiene di piacere agli altri studenti (media 83%).

Dallo studio emerge anche che gli studenti in Italia percepiscono un buon sostegno dai genitori. Il 96% degli studenti riferisce che i genitori sono interessati alle loro attività scolastiche (media Ocse 93,5%) e l'89% riporta che i genitori li sostengono quando affrontano difficoltà a scuola (media Ocse 91%). Venendo, infine, al "nodo" internet: il 23% degli studenti italiani riferisce di usare Internet per oltre 6 ore al giorno, fuori dalla scuola, in un normale giorno della settimana e sono pertanto ritenuti consumatori estremi di Internet. In media, gli studenti in Italia usano Internet per 165 minuti al giorno durante la settimana e per 169 minuti durante il fine settimana a fronte di medie Ocse di 146 minuti e 184 minuti rispettivamente. Il 47% degli studenti italiani dice addirittura di «sentirsi proprio male se non c'è una connessione a Internet», ma in questo caso la media Ocse (54%) è ancora più inquietante. I consumatori estremi di Internet, in Italia come in altri paesi - ammonisce l'Ocse - hanno tendenzialmente peggiori risultati a scuola, maggiori probabilità di saltare scuola o arrivare in ritardo, e minori probabilità di pensare di conseguire una laurea o un diploma universitario.
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