Il titolare dell'accusa è il pm Mario Pesci, che contesta all'imputata ben 17 uscite sospette avvenute tra il gennaio e il settembre del 2012. Il danno economico arrecato alle casse del ministero ammonta a circa 1.500 euro. Per la procura, la donna avrebbe agito «con artifici e raggiri, consistiti in particolare nell'apporre la falsa sigla del dirigente», si legge nel capo d'imputazione. In questo modo, la funzionaria sarebbe riuscita a ottenere l'autorizzazione per assentarsi.
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