Frosinone: alla Villa divieto per i cani nonostante le sentenze in tutta Italia. Sos parcheggio e casetta dell'acqua

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Lunedì 17 Luglio 2017, 16:24
di Alessandro Redirossi

“Io non posso entrare”. È questa l’accoglienza riservata agli amici a quattro zampe dal cartello all’ingresso della villa comunale, il più grande e frequentato parco pubblico del capoluogo. Un divieto anacronistico alla luce delle sentenze dei Tar (e non solo) di tutta Italia, che sembrano aver individuato una linea pressoché unanime rispetto all’illegittimità dei divieti di acceso per i cani nelle aree pubbliche. Ha fatto rumore, nel 2016, la sentenza del giudice di pace di Lodi che ha condannato, alla luce degli orientamenti della giustizia amministrativa, provvedimenti «che limitano la libertà di circolazione ai conduttori di cani». A nulla in questo senso sembrano valere le obiezioni rispetto a problemi di igiene (come quello degli escrementi dei cani non raccolti). Il Tar del Lazio, annullando un’ordinanza di divieto di un comune del Viterbese, nel maggio del 2016 ha stabilito che i Comuni devono adoperarsi per obbligare i padroni a condurre al guinzaglio i cani e a raccogliere gli escrementi (con divieti e sanzioni già previste dalla legge) piuttosto che vietare l’accesso indiscriminato dei cani nelle aree verdi pubbliche. Eppure a Frosinone il cartello di divieto di accesso per i cani rimane (con tanto di riferimento all’ordinanza comunale 166 del 2001). Nella scorsa consiliatura l’attuale consigliere di maggioranza Igino Guglielmi (Polo civico) aveva proposto l’istituzione alla Villa di spazi dedicati ai cani. «La proposta per quanto riguarda la Villa non è passata, ma la Giunta aveva accolto l’idea di distribuire alcuni spazi dedicati ai cani in vari punti della città, da realizzare prossimamente. Personalmente vedo di buon occhio l’ingresso per i cani al guinzaglio alla Villa. Ma bisognerebbe certamente intensificare i controlli per reprimere le condotte di quei padroni che non raccolgono gli escrementi. Per questo sarebbero molto utili figure come quella della guardie volontarie ambientali, ma la Regione Lazio non ha ancora recepito la normativa nazionale».
Per quanto riguarda sempre la Villa comunale all’ingresso si trovano altri divieti che andrebbero quantomeno rivisti per non snaturarne la funzione di parco pubblico. Come il “divieto di girare con le biciclette, giocare a pallone, calpestare le aiuole”.
IL PARCHEGGIO DISASTRATO E LA CASETTA DELL’ACQUA DA RIPARARE
Rimane intanto disastrosa la situazione del parcheggio a servizio della villa comunale fra buche e degrado. Nel 2014 la Giunta Ottaviani decise di investire sul rifacimento del parcheggio, tramite le risorse di un vecchio mutuo contratto con la Cassa depositi e prestiti. Era stata anche individuata la ditta che per 19mila euro avrebbe svolto i lavori. Ma gli interventi non sono mai partiti. Nel 2015, dallo stesso mutuo, sono state invece attinte risorse che hanno finanziato le operazioni per il nuovo Stadio al Casaleno. Proprio in quell’area di parcheggio, un’altra criticità segnalata dai cittadini in queste settimane riguarda la “casetta dell’acqua”,  installata tramite un accordo fra Comune e società privata nel 2011 su proposta dell’associazione Frosinone Bella e Butta. Un esperimento virtuoso, votato al risparmio per i cittadini e all’ambiente (contrazione dei rifiuti in plastica). Ma da settimane i cittadini che si recano all’erogatore di acqua refrigerata hanno riscontrato dei disagi. E due degli erogatori sono ora fuori uso. «Chiediamo interventi rapidi – dicono alcuni cittadini – altrimenti non rifaremo la tessera».