Metro, dopo l'incidente i conducenti fermano i treni: «Specchietti danneggiati»

Metro, dopo l'incidente i conducenti fermano i treni: «Specchietti danneggiati»
3 Minuti di Lettura
Martedì 18 Luglio 2017, 07:48
«Lo specchietto retrovisore è danneggiato». E il macchinista scarta il treno, cioè lo rimanda in deposito. A quasi una settimana dall'incidente che ha ferito una donna di 43 anni, rimasta impigliata a un treno della linea B e trascinata per oltre 100 metri sulla banchina della stazione mentre il macchinista mangiava in cabina di guida, nella metro romana è boom di conducenti che si rifiutano di guidare per presunti «malfunzionamenti» ai vetri retrovisori. Solo ieri, tra la linea A e la linea B, oltre 10 convogli sono stati rispediti nei depositi perché i conducenti hanno lamentato «deformazioni» negli specchietti, una specie di «effetto lunapark» che, secondo i lavoratori dell'Atac, non permetterebbe di tenere sotto controllo la banchina in modo adeguato. Facile ipotizzare che, su questo aumento delle segnalazioni agli impianti retrovisori, abbia influito anche l'episodio di mercoledì scorso, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati del macchinista, accusato di lesioni e di violazione delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per essere partito nonostante una passeggera fosse rimasta incastrata a un portellone esterno.

Va detto che le prime due linee della metropolitana, così come le ferrovie urbane gestite da Atac, in questi giorni stanno viaggiando a ritmi ridotti. Non solo per il taglio estivo delle corse, programmato ogni anno dalla partecipata del Campidoglio, ma anche per la mole di guasti segnalati.

TEMPI D'ATTESA
Qualche numero: la linea A in teoria ha a disposizione 33 treni; ieri ne circolavano appena 17, anche se la programmazione estiva ne prevede almeno 26. Numeri simili si sono registrati sulla metro B, quella dove è avvenuto l'incidente del 12 luglio. In sostanza, viene rimandato nelle rimesse un convoglio su tre. Con inevitabili ripercussioni sulle corse e sui tempi d'attesa dei passeggeri.

La sequela interminabile di guasti e soppressioni è determinata anche dal fatto che i mezzi delle prime due linee della metro romana sono estremamente datati. Sulla metro A l'età media dei convogli è di 12 anni. Va ancora peggio alla B, dove i treni sono stati prodotti quasi vent'anni fa, e sulle ferrovie urbane: i convogli della Roma-Viterbo hanno più di 23 anni, sulla Termini-Centocelle (la vecchia Roma-Giardinetti), i treni hanno oltre 60 anni, mentre sulla malandata Roma-Lido, definita dalla classifica di Pendolaria la peggior linea d'Italia, i treni hanno superato i 19 anni. Tra i mezzi di superficie, i bus hanno in media 11 anni, mentre i tram superano i 33 anni.

FRENI E MOTORI
Inevitabile, in questa situazione, il ricorso continuo alla manutenzione. Anche se spesso e volentieri mancano i pezzi di ricambio, perché Atac negli anni ha accumulato un debito di oltre 350 milioni di euro con i fornitori che, non pagati, spediscono le scorte a singhiozzo. Ecco allora che sulla metro A si guastano quasi sempre gli «inverter», i sistemi di accensione dei motori; mentre sulla B i guasti più frequenti riguardano le «Bcu», le centraline che permettono la frenatura del convoglio. E dopo l'incidente di mercoledì scorso, ora a spopolare tra le lamentele dei macchinisti sono gli specchietti retrovisori.
L. De Cic.