Ma questa nomina è accompagnata dalla polemiche e critiche. Attacca Ignazio Cozzoli di Direzione Italia: «Ha dovuto rinunciare ai 240.000 euro annui che percepiva e deve ora accontentarsi dei 79.000 euro annui che percepiva Fantasia (purtroppo decurtati del 30 % come prevede la norma per le aziende che da tre esercizi sono in perdita ed ATAC rientra in questa categoria senza dubbio). Quindi la botta di genialità: farsi assumere come direttore generale, ipotesi su cui la struttura starebbe lavorando febbrilmente nella vana ricerca di un consulente che gli dica che ciò è possibile». Per Il partito di Fitto e per il Pd la nomina non è regolare perché non è passata da un bando pubblico. E già sono pronte le denunce all'Anac e alla Corte dei Conti.
Atac in una nota spiega: «Il consiglio, per ragioni di efficienza e efficacia, e per la necessità di non frammentazione e responsabilità aziendali, in vista soprattutto dell'importante percorso di ristrutturazione avviato, e per consentire un risparmio di costi, ha inoltre deciso, anche per ragioni d'urgenza, di non individuare all'esterno il direttore generale, affidando tale carica al Presidente/AD, che ha rinunciato ai compensi previsti per l'incarico amministrativo, il tutto nel pieno rispetto delle normative vigenti».
Attacca Claudio De Francesco, segretario regionale della Faisa Confail: «Oramai non ci meraviglia più niente con questa nomina si consacrano i vecchi proverbi ossia quello milanese faccio tutto mi , tanto la con l'azienda che va a picco la colpa è solo dei lavoratori , basta con questo scempio».
«Che fine ha fatto la trasparenza dei grillini? Addirittura il neo Ad Simioni si autoassume e diventa Direttore generale. Come Fdi presenteremo esposti nelle sedi opportune, dai 5 Stelle poltronite senza fondo», commenta Fabrizio Ghera capogruppo di Fdi-An in Campidoglio.
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