Roma in ginocchio per un temporale. Accuse a Raggi: «Flop prevenzione»

Roma in ginocchio per un temporale. Accuse a Raggi: «Flop prevenzione»
di Alessia Marani e Fabio Rossi
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Lunedì 11 Settembre 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 00:07

Al primo nubifragio, come da consolidato copione, la Capitale d’Italia torna sott’acqua. E la bufera, non solo metaforica, travolge anche Virginia Raggi, che casca nella “maledizione del tweet”: avversari politici e semplici cittadini si sono scatenati, sui social network, per ripescare attacchi e battute ironiche della sindaca e dei Cinque stelle romani, quando erano all’opposizione, sulla pulizia delle caditoie e dei tombini. Che anche ieri, dopo 15 mesi di governo M5S in Campidoglio, sono puntualmente esplosi alla prima pioggia eccezionale: 100 millimetri di pioggia caduti in tre ore.

L’ALLERTA
E anche a Roma, come in Toscana, si è accesa la polemica tra Comune e Regione Lazio sull’allerta maltempo: l’amministrazione capitolina parla di precipitazioni peggiori delle previsioni di cui era in possesso - 70 millimetri nell’intera giornata - ma la protezione civile regionale smentisce: la situazione di ieri «è stata pienamente in linea con i contenuti del bollettino di vigilanza meteorologica», diffuso sabato.

L’allerta meteo era comunque scattata per tempo: codice arancione, il terzo livello su 4, che prevede allagamenti diffusi, smottamenti e frane. Una fase di pre-allerta che impone a Comuni e sindaci di adottare tutte le misure di prevenzione di rito, come la bonifica di caditoie, tombini e tutte le opere di regimazione idraulica. Eppure la Capitale è finita di nuovo in ginocchio. La sindaca ieri mattina ha convocato il Centro operativo comunale (Coc) che ha subito dato l’allarme, invitando i cittadini «a limitare gli spostamenti solo in caso di urgenza e ad evitare parchi e aree verdi».

LA GIORNATA
Il bollettino finale è pesante, e probabilmente la giornata festiva ha evitato danni anche molto peggiori. Strade allagate, abitazioni, scantinati e garage inondati in molte zone della città, trasporti paralizzati: le linee metro A e B sono state chiuse a singhiozzo e per lunghi tratti, con alcune stazioni rimaste sbarrate per l’intero arco della giornata. Bus e tram fermi, treni regionali a rilento, forti ritardi sulla ferrovia Roma-Lido, alberi caduti, auto e passeggeri bloccati nei sottopassi con mezzo metro d’acqua alle portiere. Migliaia di turisti spaesati e increduli hanno fatto fatica a lasciare gli alberghi per raggiungere i principali monumenti e siti archeologici. Molti romani, con k-way, stivaloni e pale, sono scesi in strada a sturare tombini, liberare caditoie e nei casi peggiori, soprattutto sul litorale, a togliere l’acqua che invadeva box e seminterrati. Una domenica da incubo dopo mesi di siccità e roghi che hanno devastato parchi e pinete.

GLI INTERVENTI
Ieri mattina nel giro di pochi minuti in tutti i quadranti della Capitale - da Montesacro all’Eur, dall’Anagnina a via di Boccea, fino a Ostia e al suo entroterra, sempre a rischio di esondazioni del Tevere - le strade si sono trasformate in fiumi. In tilt il centralino unico per le emergenze 112, subissato dalle richieste di soccorso: a fine giornata i vigili del fuoco avevano superato i 180 interventi effettuati. In poco tempo hanno collassato alcuni dei più strategici nodi stradali: due frane sulla via Pontina, chiusi tratti di via Ostiense e via del Mare, impraticabile un sottopasso di via Cristoforo Colombo, off-limits un tratto di via di Trigoria, sott’acqua l’area di Ponte Milvio, non distante dallo stadio Olimpico dove, nel pomeriggio, la partita Lazio-Milan è stata posticipata di un’ora.

Danni anche in provincia di Roma, da Pomezia ad Anzio. In mattinata è stato chiuso anche lo svincolo della A1 per Colleferro, mentre code e rallentamenti si sono registrati sulla Roma-Fiumicino. Alcuni voli diretti o in partenza dal “Leonardo da Vinci” hanno subito ritardi, anche se l’operatività del terminal non ha mai avuto interruzioni. Un pino è caduto su un’auto in movimento a San Basilio, mentre la pensilina di in distributore sulla Tangenziale Est al Foro Italico è crollata sotto il peso dell’acqua su una coppia: tre i feriti, per fortuna non gravi.

LO SCONTRO
La polemica politica si concentra proprio sulle misure prese dal Comune per evitare gli allagamenti. «Raggi ha vinto con la promessa di pulire i tombini ed ecco i risultati», così il senatore dem Stefano Esposito. «Cosa è stato fatto in sei mesi?», si chiede Fdi-An, con il capogruppo capitolino Fabrizio Ghera che annuncia un’interrogazione «per sapere se il Comune ha attivato negli ultimi sei mesi interventi per lo spurgo delle caditoie». Ironia sull’appello a non spostarsi e a non andare nelle aree verdi: «Raggi ha scambiato un temporale per l’uragano Irma?», dice Stefano Pedica del Pd.
 

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