Fra intelligenza artificiale, marketing e comunicazione: a Roma la conferenza d'apertura della Social Media Week

(Foto di Paolo Rizzo/Ag.ToiatI)
di Federica Macagnone
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Lunedì 11 Settembre 2017, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 19:19

L'attesa è finita, la Social Media Week è iniziata: da oggi, fino al 15 settembre, Roma, e più in particolare la Casa del Cinema di Villa Borghese, diventerà un luogo di incontro per gli appassionati di internet, web e social media. 

Nella cerimonia d'apertura dell'evento, giunto alla quarta edizione, sono stati presentati i principali temi che verranno affrontati: dall'intelligenza artificiale agli influencer passando per le nuove strategie di marketing e di comunicazione. Un tour de force scandito da 64 tra panel, dibattiti e keynote, con la presenza di oltre 100 speaker, che ha l'obiettivo di esplorare l'impatto sociale, culturale ed economico del web, del digital e dei social network. A tagliare simbolicamente il nastro di partenza Simona Clarizio, responsabile della Social Media week, insieme ad Alvaro Moretti, direttore di Leggo, che si è avvalso della collaborazione di Flavia Marzano, assessora a Roma Semplice, Gianluca Ciminata, Head of customer success & digital innovation services di Sap, Enrico Silvestrin, conduttore radiofonico, e Roberto Magnifico, Board Member di Lventure Group e Luiss Enlabs.
 

 

Una realtà, quella del web e dei social, che ha un forte impatto soprattutto sulle aziende che devono confrontarsi con un nuovo linguaggio e nuovi modi di comunicare con la propria clientela attraverso i social media. «In questo momento la nostra vita è completamente mutata - dichiara Ciminata - La stessa cosa è successa nelle aziende che si sono dovute confrontare con il cambiamento digitale. E in quest'ottica il social diventa fondamentale. L'Italia riesce a esportare innovazione: dobbiamo avviare lo stesso circuito virtuoso anche nel nostro Paese». E se le aziende hanno avviato questo processo di mutamento, per le persone dialogare e “proporsi” attraverso i social è già una realtà da tempo. Un processo comunicativo attraverso le nuove tecnologie che, ovviamente, non è lineare, e pone ancora diversi punti di domanda ai quali si cercherà di dare risposta nei prossimi giorni: uno tra tanti il problema della creatività. «Spesso si fanno dirette in cui non si dice nulla - sottolinea Silvestrin - Sui social si tende a far ridere e trollare, ma non si creano contenuti. E forse questo il grande problema: se è così preferisco tenermi stretta la radio. Dunque è vero che l'analogico deve attingere dal digitale, ma è altrettanto vero anche il contrario». 

Un mondo in cui tutti siamo connessi, ma che deve fare i conti con il gap tecnologico. «Ancora un quarto dei cittadini tra i 15 e i 72 anni sono esclusi dall'online - dice l'assessora Marzano - Vuol dire che 700mila romani rischiano di rimanere fuori». Un problema non da poco, soprattutto in un universo che corre alla velocità della luce e che muta giornalmente. E sarà proprio alla Social Media Week che quel mondo verrà esplorato in profondità, partendo dai bot e dai chatbot, passando attraverso le fake news e i follower fino ad arrivare allo studio della readership e all'engagement nel mondo della comunicazione.

L'evento, dopo la partenza ufficiale, entrerà nel vivo dal 12 con il primo panel: alle 11 si parlerà di Giornalismo in versione mobile e dei 10 segreti per generare più traffico. Da qui ci si immergerà in apnea fino al 15 settembre: un viaggio che la Capitale farà in contemporanea con San Paolo, Londra e Giacarta, oltre alle “Independent cities” di Accra, Ann Arbor, Fairfax e Puerto Rico. Era solo il 2009 quando a New York si lanciava la prima Social Media Week. Oggi sono 26 le città attivamente coinvolte in tutto il globo tra Europa, America del Nord, America Latina, Africa e Asia. 
 

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