Campagna anti-violenze, ecco le proposte per restituire serenità nelle strade di Roma

Campagna anti-violenze, ecco le proposte per restituire serenità nelle strade di Roma
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Mercoledì 13 Settembre 2017, 10:26
TAXI “DEDICATI”
Un numero speciale per l’emergenza
Un numero diretto per chiamare un taxi in stato d’emergenza. Un numero speciale che consenta alle donne che si trovano in situazioni di emergenza di non dover restare in attesa insieme a tante altre persone. Controlli perché i tassisti applichino la tariffa rosa, sconto notturno per le donne . Più taxi nei luoghi della movida. 

CONTROLLI A DISTANZA
Una rete di videocamere nei luoghi a rischio
Una rete interconnessa di videocamere da installare nei pressi di locali, di discoteche, dei parcheggi e nelle strade della movida. A Roma c’è ancora molto da fare sul fronte della sorveglianza. Le telecamere potrebbero funzionare da deterrente soprattutto nei luoghi più frequentati di notte dai giovani.

LOCALI “SENTINELLA”
Un ruolo di controllo anche per i gestori
Gli esercizi commerciali devono impegnarsi a intervenire quando vedono una donna infastidita o seguita all’uscita. I locali come «sentinelle», presidi di legalità e sicurezza dove le giovani - straniere soprattutto - vanno messe in guardia dai pericoli che corrono e dove, se è necessario, si chiama un taxi per chi è in difficoltà.

MAGGIORE INFORMAZIONE
Cartelli e una campagna per turiste e studentesse
Cartelli nei locali, in cui si raccomandi alle donne di evitare passaggi da sconosciuti e di tornare a piedi da sole percorrendo strade buie. E poi campagne di comunicazione in cui coinvolgere anche le ambasciate e le università straniere per mettere in guardia turiste e studentesse che arrivano per la prima volta a Roma.

“ORIENTAMENTO” FACILE
Indicazioni sulle strade e potenziamento delle luci
Illuminare anche le strade più buie, e rendere visibili anche i nomi delle vie per aiutare l’orientamento di chi gira di sera e non conosce bene le strade.
Chiudere in modo sicuro gli accessi ad edifici e luoghi abbandonati in città, in modo che non possano trasformarsi in zone a rischio e possibili teatri di violenza, dove “sequestrare” vittime.
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