Dalle indagini è invece emerso che l'uomo, proprio in quei giorni, aveva avuto un colloquio con i tecnici della società Invitalia per avere maggiori informazioni sulla possibilità di far ottenere ad una associazione una serie di incentivi. Per l'accusa, Cesaro, nel celare la reale identità dell'ex cognato che aveva partecipato a quel vertice senza averne titolo, avrebbe anche escluso che il soggetto potesse essere destinatario di finanziamenti collegati a una iniziativa culturale o che intendesse presentare progetti riguardanti il finanziamento.
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