Roma, quando il treno è dei ladri

di Davide Desario
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Martedì 3 Ottobre 2017, 00:21 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 11:05
Tra borseggiatori, spacciatori 
e ladri la stazione 
di Roma Termini è un Bronx.

@farro50farro

Lorenzo è romano. Ha 47 anni. Per lavoro e per amore viaggia su e giù per l’Italia. E ne vede e ne sente di cose. Qualche giorno fa era su un treno da Firenze a Roma. E questo è il suo racconto: «Carrozza 5, ultimo posto. Davanti a me una coppia di anziani orientali. Sono saliti e hanno sistemato due grandi valigie nel deposito all’inizio della carrozza e due zaini nella cappelliera sopra di loro. Arrivati a Tiburtina molti viaggiatori iniziano a scendere: passa un ragazzo e si avvicina alla cappelliera. Come faccio sempre alzo la testa e controllo che non prenda per sbaglio la mia borsa. Non la prende. Il treno riparte e dopo 5 minuti arriva a Termini. I viaggiatori orientali si alzano e prendono i loro zaini. Ne trovano solo uno. Iniziano a dire “my camera bag…”. Parlano un ottimo inglese e mi chiedono se ho visto il loro zaino. Improvvisamente ho un flash… il ragazzo che è sceso a Tiburtina ha preso, anzi rubato, il loro zaino. Inizio a spiegare cosa è successo e cosa ho visto. Li aiuto. Chiamo il capotreno. Scopro che ogni carrozza è dotata di una videocamera. Lo dico agli orientali. Sembrano quasi felici, immaginano che si possano visionare le immagini. Il capotreno, che stranamente parla un ottimo inglese, dice che non può fare nulla se prima non fanno la denuncia alla Polizia. Gli indica dove si trova. Loro ringraziano, mi stringono la mano. Vado verso casa. So che non troveranno mai il loro zaino. Salgo sulla metro e penso che vivo in un Paese sempre più lontano da me».

davide.desario@ilmessaggero.it
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