Come si può curare la piaga del traffico

Come si può curare la piaga del traffico
di Pietro Piovani
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Giovedì 5 Ottobre 2017, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 11:22
Parigi è una di quelle rare città che ti fanno rivalutare il traffico di Roma
@alexbarbera

Alla domanda “perché a Roma c’è tanto traffico?” tutti danno più o meno le stesse risposte: perché non ci sono trasporti pubblici efficienti, perché le strade sono strette, perché ci sono troppe macchine parcheggiate in doppia fila, perché girare in bici è pericoloso. Queste ragionevoli spiegazioni sembrano però smentite da una notizia lanciata qualche giorno fa dall’agenzia Ansa: “Questa mattina a Parigi e dintorni (...) è stato battuto il primato di ingorghi con 546 chilometri di auto in fila”. Sì, proprio Parigi, città con una rete di metropolitana che magari avercela, e piste ciclabili, e bici da noleggiare quasi gratis, viali larghissimi e autostrade sotterranee per lo scorrimento veloce, e auto posteggiate come si deve, insomma una città ordinata e bene amministrata.

E allora come è possibile che Parigi sia strangolata dal traffico? L’unica legge generale che forse se ne può trarre è la seguente: quando l’essere umano ha la possibilità di muoversi in automobile, lo fa. Anche quando ha l’alternativa di una trasferta in treno o di una sgambata su due ruote, l’homo sapiens opta nella maggioranza dei casi per lo spostamento all’interno di un abitacolo privato. Il matematico Dietrich Braess ha elaborato una teoria conosciuta come il “paradosso di Braess”: se si aprono nuove strade per le automobili il traffico aumenta invece di diminuire. Dunque per sveltire la circolazione l’unica strada sarebbe chiudere le strade, e costringere tutti a spostarsi con altri mezzi. Se davvero è così allora rassegniamoci: nessuno potrà mai curare la piaga del traffico, altro che la siccità, altro che la mafia.
 
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