Quelle audizioni per ingaggiare la nuova colf

di Mauro Evangelisti
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Sabato 7 Ottobre 2017, 00:01
Il tempo sistema le cose, ma solo in cambio di un contratto da colf con stipendio e contributi
Approdosicuro

Ha messo in frigo la mozzarella di bufala, ti rendi conto?». Il romano di origini campane s’infuria con la colf di origini filippine che ha commesso quasi un sacrilegio e si appresta a “tagliarla”, come fosse l’americano dalla mano quadrata di una squadra di basket in crisi. «Sono disperata - dice invece l’avvocata romana - la babysitter dell’Ecuador che ha cresciuto i miei figli torna nel suo paese, dove la trovo una brava come lei?». E poi ci sono coloro che affidano la madre inferma alla badante dell’Est Europa e quando ne trovano una umana e disponibile se la tengono stretta quasi timorosi che qualcuno tenti di rubargliela. Sono le nostre vite quotidiane sempre più dipendenti dall’aiuto dei collaboratori familiari, venuti da altri paesi se non da altri continenti: colf, badanti, babysitter.
Ogni qual volta bisogna ingaggiarne uno iniziano ricerche paragonabili a quelle di una multinazionale che deve nominare un nuovo amministratore delegato. Si fanno audizioni che in confronto a X Factor sono dei dilettanti. «Quando va male, quando si fa la scelta sbagliata - racconta una signora - sono problemi seri perché ti ritrovi in casa una persona sgradita, ma quando va bene la babysitter diviene una di famiglia». Poi un giorno però bisognerebbe raccontare l’altro punto di vista, quello di chi arriva da un paese lontano e deve avere la fortuna di finire a lavorare in una casa accogliente. Dove magari non si infuriano se si commettono errori sulla mozzarella di bufala.
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