Rapporti Italia-Egitto, l'ambasciatore Badr visita Viterbo: «Bellissima, ideale per un gemellaggio ricco di storia»

L'ambasciatore egiziano in Italia, Hisham Badr
di Giorgio Renzetti
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Martedì 10 Ottobre 2017, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 10:42
«Una città bellissima, un luogo ricco di storia che può e deve diventare un ponte ideale tra l’Italia e l’Egitto». E’ un visitatore di riguardo quello che sabato scorso ha percorso vicoli e piazze, osservando e assaporando lo spirito di Viterbo nel fine settimana. Hisham Badr è da pochi giorni l’ambasciatore dell’Egitto a Roma – per lui un ritorno: visse qui da ragazzo negli anni ’70 - dopo la riapertura delle relazioni tra i due Paesi, interrotte nell’aprile 2016 a causa della mancata collaborazione sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto nel febbraio 2016.

Badr, accompagnato dalla moglie, è stato ospite nella Tuscia dell’imprenditore Eugenio Benedetti, pronipote del fondatore dell’ospedale italiano a Il Cairo - tra i più efficienti della megalopoli egiziana – e proprietario del Bosco didattico Cimino della Gea nella faggeta di Soriano. Determinante la collaborazione dell'ex assessore comunale al Turismo, Giacomo Barelli, che nel corso della sua attività amministrativa ha stretto rapporti con molte sedi estere in Italia, mettendo a frutto contatti più volte sfociati in visite ufficiali nel capoluogo.

 «E’ la seconda volta quest’anno che Italia ed Egitto si incontrano a Viterbo – ha voluto sottolineare il diplomatico – dopo lo spettacolo dei nostri Dervisci ospitato a Caffeina la scorsa estate. Stavolta, grazie all’amico Benedetti, ho accettato il suo invito a visitare Viterbo e ho fatto bene. Sono sicuro che per il futuro avremo ancora momenti importanti per i nostri due paesi».

Lo scorso giugno fu l’allora non ancora designato ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini (operativo anch’egli dal 14 settembre) ad assistere in piazza del Duomo all’evento organizzato nel corso del festival Caffeina. Anche l’altro sabato Hisham Badr è stato ospite della Fondazione culturale: dopo aver visitato il Palazzo papale (guida d’eccezione il professor Fulvio Ricci), la sede municipale di palazzo dei Priori (ricevuto dall’assessore Raffaella Saraconi) e la Rocca Albornoz, ha fatto sosta per il pranzo al Circolo cittadino, per poi apprezzare il Teatro-libreria di Caffeina, appena inaugurato.

Prima di un tour a piedi tra le facciate uniche del quartiere medievale di San Pellegrino, Badr è tornato a guardare lontano. «Viterbo, così ricca di storia importante, può e deve porsi come amica dell’Egitto. Penso a un gemellaggio con una città simile egiziana, con tante testimonianze del passato, voi avete quelle legate al Papato noi quelle dei cristiani copti. Anche noi abbiamo duemila anni di storia, anche noi ci affacciamo sul Mediterraneo, un mare che ci unisce invece che dividerci». Concetto che l’ambasciatore non poteva non rimarcare, dopo il suo precedente incarico alla presidenza del comitato esecutivo dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).

L'ambasciatore Badr ha poi visitato il borgo di Soriano nel Cimino, un'altro dei patrimoni architettonici del Viterbese, dove è in corso la 50° Sagra delle castagne con le sue rievocazioni storiche delle antiche tradizioni.  
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