Senza L'Eredità il Tg1 non stacca il Tg5

Carlo Conti
di Marco Castoro
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Martedì 31 Ottobre 2017, 11:56
Il malore di Fabrizio Frizzi è stato accusato da tutta Raiuno. A cominciare da Don Matteo, che collocato in una fascia anomala per la prima volta ha fatto flop, ridimensionando le performance e l'immagine gloriosa. Per non parlare del Tg1 che senza L'Eredità è scivolato negli ascolti. Perdendo, dopo diverso tempo, la sfida con il Tg5 nelle serate di mercoledì e giovedì.

Senza il traino di Frizzi ma con il 9% di Don Matteo il telegiornale delle 20 della rete ammiraglia di Viale Mazzini ha smarrito un milione di spettatori che hanno causato le due sconfitte nella sfida diretta con il Tg5 e dato vita in tutte le sere a un testa a testa che non si registrava da tempo. Addirittura l'edizione di domenica (ma qui non è colpa di Terence Hill bensì del Gp di formula 1 che ha fatto spostare la messa in onda alle 19:30 e ridotto l'edizione a 10 minuti) ha registrato il minimo storico di 3.121.000 spettatori (14,1% di share).

Come ieri sera è tornata L'Eredità, addirittura con il padrone di casa Carlo Conti, il Tg1 è tornato ai suoi fasti - 5.654.000 (22,5%) contro 4.680.000 (18,4%) del Tg5 - riprendendosi quel milione di spettatori che si era perso per strada. Il programma di Carlo Conti ha viaggiato con un ascolto medio di 4.103.000 spettatori (22,9%) durante La Sfida e 5.324.000 (24,3%) nel finale.

Il traino per i tiggì è fondamentale. Lo stesso telegiornale del Biscione, diretto da Clemente Mimun, seguendo la scia di Caduta Libera di Gerry Scotti ha ripreso quota. Meritano un plauso il Tg2 e il Tg3 che prendono la linea con uno share più basso e lo fanno risalire di uno o due punti. Sicuramente con un traino più forte andrebbero ancora meglio. Così come il Tg di La7. Non a caso Enrico Mentana da mesi sbatte i pugni (ma invano) per avere un traino decente.
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