«La tratta e’ un crimine contro l’umanita’, che porta a lavoro forzato, prostituzione e traffico di organi. Quest’anno - ha spiegato Sorondo - ci siamo concentrati sui programmi di reinserimento, tra l’altro con un modello elaborato in Messico che integra l’aiuto spirituale, psicologico, umano, medico». Nell’analisi del fenomeno «vogliamo studiare in modo approfondito le minacce che derivano da Internet, una delle ’strade’ principali dove oggi si adescano i bambini: sia per la prostituzione che per il traffico di organi o per il lavoro forzato». Gli esperti che si sono riuniti in Vaticano non hanno fornito numeri, ma nessuno nasconde che la realtà della compravendita di esseri umani è più diffusa di quanto non si creda. «Bisogna ascoltare le vittime», ha detto Rani Hong che, parlando della sua terribile esperienza (rapita a sette anni e schiavizzata in uno stato indiano), ha sottolineato che ha «dovuto imparare a essere di nuovo un essere umano. Ho un nome, una faccia, una storia, non sono un numero: bisogna ascoltare le storie concrete, e dobbiamo sperare che si possa cambiare, si’, io dico che e’ possibile cambiare».
In Canada stato elaborato un modello in grado di controllare le transazioni sospette dietro al traffico di esseri umani, grazie all’impegno di banche e istituzioni finanziarie, che prevede tra l’altro la creazione di specifici database.
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