Pedofili, gli Ordini religiosi a congresso: «Nessun obbligo di denuncia alla magistratura»

Pedofili, gli Ordini religiosi a congresso: «Nessun obbligo di denuncia alla magistratura»
di Franca Giansoldati
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Martedì 7 Novembre 2017, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 11:41
Città del Vaticano – Esistono segnali di allarme per riconoscere e individuare frati o monaci pedofili nei monasteri prima che possano fare del male all'esterno? I pedofili si possono curare? E come comportarsi con l’autorità giudiziaria di fronte a notizie di abusi? Francescani, domenicani, gesuiti, camilliani, salesiani, per citare solo gli ordini maggiori, hanno affrontato pubblicamente la piaga della pedofilia che spesso si annida tra le comunità dei consacrati, mettendo a fuoco ogni possibile aspetto del problema durante la conferenza dei Superiori Maggiori che riunisce 120 “provinciali” (cioè i superiori maggiori degli Istituti religiosi) in rappresentanza dei 19.005 religiosi italiani.

Uno dei problemi principali che ha catturato maggiore attenzione è come riuscire a captare i segnali di allarme. Gli esperti chiamati a parlare alla 57ma Assemblea generale in corso a Salerno hanno invitato a fare attenzione ai comportamenti che sconfinano nell’area della illegalità (gestione del denaro, abuso di sostanze stupefacenti, frequentazione di ambienti ambigui). La carriera di un pedofilo del resto è graduale e spesso inizia proprio con episodi legati alla pedopornografia. In ogni caso secondo i medici è difficile che i soggetti borderline guariscano da questa «strutturazione psichica, a volte si possono solo contenere le manifestazioni patologiche». In tal caso diventa difficile affidare al frate pedofilo un altro incarico ministeriale in una situazione protetta. Naturalmente gli psicologi suggeriscono ai responsabili degli ordini religiosi di «valutare anche il rischio da parte della opinione pubblica. In tal caso si esporrebbe il sacerdote pedofilo ad altre sofferenze personali. Nei casi più gravi non è assolutamente conveniente affidare alcun incarico ministeriale».  Gli esperti chiamati a parlare al congresso hanno fatto anche presente che in «Italia il cittadino non è tenuto a denunciare alla polizia o alla magistratura l’abuso sessuale. L’obbligo nell’ordinamento prevede solo alcuni reati, ma non c’è la pedofilia».  Come dire che non sono affatto vincolati alla denuncia, cosa che invece viene suggerito di fare alle vittime. 
 
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