«Il processo creativo dietro queste applicazioni, a partire da Facebook, è stato 'come posso consumare più tempo e attenzione possibile?' - spiega Parker, che ha fondato e dirige il Parker Institute for Cancer Immunotherapy -.
E questo voleva dire cercare il modo di dare una piccola dose di dopamina ogni tanto, ad esempio un 'likè alla tua foto o al tuo post. E questo porta a produrre più contributi, che danno più interazioni e commenti. È un 'loop' di validazione sociale, esattamente quello che un 'hacker' come me cerca perché si sta sfruttando una vulnerabilità della psicologia umana». «I creatori, gli inventori, come me, Mark, Kevin Systrom di Instagram, lo capivamo perfettamente. Ma l'abbiamo fatto lo stesso», conclude Sean Parker.
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