Frosinone, Delitto di Arce: sulle calze e sui fuseau
di Serena trovate tracce di ferro e piombo

il corpo di Serena
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 12 Novembre 2017, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 18:41
La frattura cranica sulla testa di Serena Mollicone, per la consulente della procura di Cassino, la professoressa Cristina Cattaneo, è compatibile con il segno di sfondamento della porta trovata all’interno della caserma dei carabinieri di Arce, ma restano ancora dubbi su due importanti aspetti: l’epoca della morte e il luogo in cui è stato trattenuto il corpo prima di essere abbandonato a nel boschetto di Anitrella. O meglio ci sono divergenze rispetto a quanto ipotizzato nel passato.
Procediamo con l’interrogativo che si sono posto gli inquirenti. Serena è morta il primo giugno 2001 o successivamente? Ancora: il corpo è stato abbandonato subito a Fonte Cupa o prima è stato nascosto altrove?

“La valutazione dell’epoca della morte di Serena Mollicone – scrive la consulente – è inficiata dalla mancanza di dati certi. Ma, tenuto conto di alcuni fattori, come il rigor, il vigor e macchia verde, riportati nei verbali di sopralluogo e di autopsia, la morte sembrerebbe da ricondurre tra le 24 e le 48 ore prima del sopralluogo medico-legale. Purtroppo l’assenza di elementi fondamentali, tra cui la mancanza di rilievi termici, non permette di raggiungere risultati più accurati”. Queste la conclusione della professoressa Cattaneo, per cui Serena ha avuto diverse ore di agonia, considerato che l’ultimo avvistamento certo è intorno alle 11 del primo giugno 2001 e la morte è collocata tra le 24 ore, massimo 48 ore prima del ritrovamento, vale a dire il 3 giugno.

L’agonia viene spiegata, poi, in un altro passaggio della consulenza, quando si affrontano le lesioni giudicate vitali, tra esse c’è una ferita alla gamba all’interno della quale si sono innestate le formiche. Serena, dunque, stando alla consulenza non solo è stata vittima di un aggressione violenta, ma è rimasta agonizzante per ore.   

Il luogo in cui è stato trovato del corpo. “Per quanto riguarda gli ambienti di permanenza del cadavere, - scrive la professoressa Cattaneo - si è voluto effettuare numerosi campionamenti sulla cute e sugli indumenti proprio per poter valutare gli elementi botanici, chimici e merceologici che potessero indicare ambienti diversi dal luogo di rinvenimento del cadavere.

Nel caso specifico - spiega - sono stati rinvenuti sugli indumenti ancora numerosi elementi botanici che tuttavia sono del tutto coerenti con il bosco rinvenuta la ragazza. Sono inoltre, in particolare nelle scarpe, stati rinvenuti numerosi peli di animali compatibili con quelli di cani o gatti, ma la presenza di animali in casa Mollicone rende poco interessante il reperto.

Unici elementi di interesse sono stati quelli rinvenuti sugli indumenti della Mollicone in particolare nelle sedi apparentemente imbrattate e per questo studiate. Le calze presentano tracce di ferro, cromo nichel e rame mentre i fuseau presentano tracce di lantanio cerio e piombo Se puoi la presenza di cerio e lantanio può essere suggestiva di mischmetal e quindi di oggetti correlati alla generazione di scintille, la rilevanza di queste tracce va valutata da parte di esperti del settore in un contesto comparativo”.

Più volte, in passato, era stato ipotizzato che il cadavere di Serena era stato mantenuto in luogo diverso da quello del ritrovamento, ma la consulenza della professoressa Catteneo afferma la coerenza con l’ambiente di Fonte Cupa, unico elemento nuovo è la presenza di tracce di ferro e altri metalli prodotti da scintille.

Le indagini, a questo, punto non si fermano e non è escluso che la Procura e i carabinieri non intendano approfondire quest’ultimo aspetto.
 
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