Comuni digitali, Latina è indietro. Leggio: «Pronto un piano triennale per colmare il gap nel capoluogo»

L'assessore Cristina Leggio
di Vittorio Buongiorno
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Martedì 14 Novembre 2017, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 10:26

«Siamo indietro, scontiamo un ritardo ultra decennale», commenta sconfortata l'assessore del Comune di Latina, Cristina Leggio, che da pochi giorni ha ricevuto la delega alla digitalizzazione dell'ente. «Ma stiamo lavorando ormai da mesi e abbiamo messo a punto un piano triennale per colmare questo gap».
Il primo passo è stato un monitoraggio complessivo della situazione per fare il punto dell'esistente. Il sindaco lo ha delegato a Oliver Tassi che lo ha ultimato e ne ha parlato con il Messaggero. «Ho presentato un'analisi sulla situazione esistente e le cose che si possono fare in tempi ragionevoli - racconta Tassi - perché scontiamo un'arretratezza e una mancanza di investimenti pluridecennale, quasi tutte le applicazioni sono vetuste, alcune non sono mai usate appieno, è mancata una volontà di implementare, anche formando il personale».
Fino ad oggi l'attività di informatizzazione è stata limitata alla manutenzione dei computer, all'albo pretorio, all'acquisto di applicazioni settore per settore. «Non c'era grande attenzione al tema. Ma la tecnologia da sola non basta - continua Tassi - è necessario mettere in piedi anche un processo organizzativo contestuale».
Obiettivo per il primo anno «far funzionare quello che c'è, aggiornandolo. Serve una sorta di upgrade dell'esistente». Primo passo procedere alla creazione di un protocollo unico, oggi infatti - incredibile - ogni settore ne ha uno a sé. «E si corre il rischio che un ufficio possa non sapere mai cosa è arrivato alla porta accanto» racconta la Leggio. Allo stesso modo nanche le banche dati del Comune non dialogano o dialogano male. «L'anagrafe centrale usa un sistema informatico molto vecchio e non comunica in modo lineare con i tributi, ciò crea difficoltà che si trasformano in disservizi» aggiunge Tassi.
La prima novità tangibile sarà far passare il Suap (lo sportello unico attività produttive) in modalità on line. «Spero che possa accadere all'inizio del 2018» spiega Tassi. «Mentre il dialogo tra anagrafe e tributi spero possa partire dalla prossima primavera, ma è una data ancora da confermare».
Intanto è cambiato l'approccio: «Non più aspettare il software e poi adeguarsi, ma fare prima tavoli di lavoro, il progetto informatico coinvolge gli uffici e si valutano le soluzioni». Come sta accadendo per il Suap. Certo è che al servizio informatico serve più personale. Attualmente vi lavorano sette dipendenti ma ne servono almeno il doppio. Quanto ai nuovi software si cercherà di condividere piattaforme già usate da altri enti pubblici come prevede l'Agenda Digitale. Ma tutte le applicazioni usate dovranno colloquiare con Internet così da poter scambiare dati tra applicazioni interne ed esterne. «Cosa che finora non è mai accaduta». Bisognerà al più presto anche creare un disaster recover, ogni ente dovrebbe averne uno, ma Latina non lo ha. Tutto l'archivio informatico è nello stesso nello stesso posto. In caso di calamità naturale, attacco informatico o incidente si rischia di perdere tutti i dati.
«Il secondo anno verrà dedicato ai servizi al cittadino con l'attivazione di tutti i sistemi necessari per rendere più efficiente e efficace il servizio» spiega la Leggio. «Creando una applicazione che consenta di comunicare informazioni, come segnalare una buca - dice Tassi - così da accelerare i tempi risposta e avere il quadro completo della situazione così da agire sui casi più urgenti». E il terzo anno? Verrà ottimizzato il tutto così da colmare il gap digitale.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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