Ex Sercom, una grande scatola vuota

Ex Sercom, una grande scatola vuota
di Daniela Rosone
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Martedì 5 Dicembre 2017, 18:46
Una grande incompiuta. Così si puo’ definire l’ex Sercom a Pagliare di Sassa. 123 mila metri quadri complessivi con 22 mila di costruito. Negli anni non si è mossa una paglia anzi qualcosa si perchè il Comune individuò l’area attigua per realizzare uno dei complessi del Progetto Case  nel dopo sisma liquidando anni dopo una indennità di 12,3 milioni di euro alla RI Investimenti perchè, è opportuno ricordarlo, l’area è passata di mano diverse volte: prima Sercom, poi Basileus, poi RI Investimenti e infine RI 2 Investimenti. L’area oggi e’ di proprietà definitiva del Comune così come il capannone che ad oggi è un rimessaggio per i ponteggi. Il Comune, per ora, non ha chiarito cosa intende farci ma ovviamente sta studiando la situazione per dare risposte ad associazioni del territorio e cittadini che chiedono a gran voce di realizzare li il polo scolastico che raggruppi tutte le scuole del territorio creando a Pagliare, punto strategico, un attrattore per attività ed iniziative.  Una destinazione culturale sarebbe ben vista da tutti considerando lo stato di abbandono storico delle contrade circostanti e il fabbricato che insiste invece su uno dei posti più importanti dal punto di vista paesaggistico e paleontologico. Vicino la chiesta parrocchiale sorta su un tempio pagano, infatti, sorge un giardino paleontologico riconosciuto anche dal Ministero.  Per l’ex Sercom, negli anni, se ne sono andati fiumi di inchiostro. Una vicenda lunghissima, quasi interminabile, che ha origine nel 1999 con l’accordo di programma tra Comune e Provincia. Il 30 Novembre dello stesso anno ci fu la famosa convenzione tra Comune e Sercom. Due articoli della convenzione, nello specifico, chiariscono molti aspetti. Il 10 fissava, a pena di decadenza, la tempistica con cui il proponente doveva presentare richiesta di concessione edilizia e progetto esecutivo, ritiro della stessa e inizio lavori. Lo stesso articolo stabiliva il termine dei lavori improrogabilmente entro e non oltre quello assegnato in concessione edilizia. Un termine, come è noto, più volte sospeso a causa di ritardi e complicazioni. Doveva essere il 20 Gennaio 2008. Chiave di lettura anche l’articolo 17. Si stabiliva che, in caso di inadempienza ad una qualsiasi delle clausole, sarebbero decaduti tutti i benefici e dunque il ripristino dell’originaria destinazione urbanistica dell’area, senza possibilità di qualsiasi azione nei confronti dell’Amministrazione. Negli anni si sono susseguiti verbali del Consiglio Comunale e interrogazioni dei consiglieri per chiedere al Comune perchè non riprendesse l’area. Secondo i progetti iniziali alla Sercom sarebbe dovuto sorgere un centro commerciale con discoteca, sale cinematografiche, centro polifunzionale, ristorante e palaghiaccio. Cosa mai realizzata. Il Comune inviò pure dei tecnici sul posto che rilevarono che i termini non erano stati rispettati. Dal 2008 quindi l’area sarebbe dovuta tornare nel patrimonio del Comune. Ma questo, e non si sa perchè, avverrà soltanto dopo molto tempo, addirittura nel 2013. Da allora il nulla. Prima del terremoto si era anche diffusa la voce che i proprietari di allora avrebbero voluto chiedere un’altra autorizzazione e realizzare in una parte una scuola per Pagliare. Nulla di tutto questo. Poi il sisma, le procedure di emergenza, gli espropri. Durante la mappatura l’Agenzia del Territorio si rende conto che la proprietà non è del Comune ma questa sarà, come detto, la prima operazione liquidata anni dopo con un notaio, tale Marchetti, giunto da Milano addirittura che chiese informazioni sui proprietari e produsse gli atti propedeutici alla liquidazione della consistente somma. Una vicenda lunga con tante idee ma tutte confuse. Si parlò, negli anni, anche di un biscottificio, altra idea tramontata. Da sottolineare che l’area è sottoposta a vincolo per cui qualsiasi cambiamento deve essere chiesto alla Soprintendenza. La nuova amministrazione, proprietaria, oggi ha l’onore e l’onere di occuparsi della vicenda. Dalle trame di una faccenda intricata e dopo tanto peregrinare, si ha l’occasione finalmente di trasformarla in opportunita’ per i tanti abitanti del territorio di Nord Ovest. 
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