CITTA' DEL VATIVANO - Papa Francesco ha pochi dubbi. Da ex insegnante, vedendo quello che è accaduto dagli anni Settanta in poi, e' convinto che «il patto educativo tra scuola, famiglia e Stato si e' rotto». Un commento a caldo, espresso spontaneamente parlando a braccio davanti alla associazione che raggruppa tutti i Maestri Cattolici
ricevuti in Vaticano in occasione del loro congresso nazionale. «Tutti sappiamo che questa alleanza e’ da tempo in crisi, e in
certi casi del tutto rotta. Una volta c’era molto rinforzo
reciproco tra gli stimoli dati dagli insegnanti e quelli dati
dai genitori». La situazione con il tempo e’
cambiata. Che fare? Il Papa invita a non coltivare inclinazioni nostalgiche anche se «bisogna prendere atto dei mutamenti che hanno riguardato sia la
famiglia sia la scuola, e rinnovare l’impegno per una
costruttiva collaborazione, per il bene dei bambini e dei
ragazzi». Le distorsioni in campo educativo hanno diversi effetti. Per esempio è difficile, ha sottolineato, non vedere una certa «schizzofrenia» quando si parla di ambiente ed ecologia. Per Bergoglio è difficile comprendere certi atteggiamenti che poi vengono assorbiti dai bambini da parte di chi, per esempio, «si prende cura degli animali in
estinzione ma ignora i problemi degli anziani; o difende la foresta
amazzonica ma trascura i diritti dei lavoratori a un giusto salario».
Insiste poi tanto sul concetto di ecologia integrale, che significa avere ben presente l'insieme delle cose che riguardano l'ambiente e l'uomo, come un tutt'uno inscindibile, dalla difesa della vita a quella della natura. «L’ecologia a cui
educare dev’essere integrale. E soprattutto l’educazione deve puntare
al senso di responsabilità: non a trasmettere slogan che altri
dovrebbero attuare, ma a suscitare il gusto di sperimentare un’etica
ecologica partendo da scelte e gesti di vita quotidiana».
Per il Papa »non si tratta solo di dare alcune nozioni, che pure
vanno insegnate, di ecologia. Si tratta di educare a uno stile di vita
basato sull’atteggiamento della cura per la nostra casa comune che è
il creato». Uno stile di vita che, appunto, non sia schizofrenico.