Amazon rilancia sui posti di lavoro a Rieti: «Ora lavoro stagionale, poi in tre anni faremo più di mille assunzioni fisse»

Amazon rilancia sui posti di lavoro a Rieti: «Ora lavoro stagionale, poi in tre anni faremo più di mille assunzioni fisse»
di Raffaella Di Claudio
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Venerdì 12 Gennaio 2018, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 08:42

Non si scompongono in Amazon a Passo Corese (Rieti). Alle dure parole pronunciate da due dipendenti che hanno raccontato a Il Messaggero quanto sta avvenendo nel centro di distribuzione coresino, tra licenziamenti e ritmi di lavoro stressanti, rispondono, sostenendo, in sintesi, che questa è la realtà della multinazionale e che nessuno ne aveva fatto mai mistero.

«Come ribadito più volte - dichiarano da Amazon - la nostra attività è altamente stagionale, per questo, sotto picco impieghiamo personale a tempo determinato, che svolge un ruolo importante nel consentirci di gestire in modo affidabile e rapido le consegne nei periodi estremamente impegnativi. Per esempio nel centro di distribuzione di Castel San Giovanni, avviato nel 2011 con 150 dipendenti, in 6 anni sono stati assunti a tempo indeterminato in 1.600. Per dare una proporzione: nel 2012 sono stati oltre 120 i dipendenti il cui contratto è stato convertito da determinato a indeterminato, con una crescita graduale fino ai 500 convertiti nel 2016. Provvediamo continuativamente alla conversione dei contratti da tempo determinato a indeterminato, proponendoli a coloro che ci supportano nei periodi di più intensa attività lavorativa. Come annunciato, di qui a tre anni a Passo Corese saranno operativi 1.200 dipendenti assunti a tempo indeterminato».

I POCHI SABINI ASSUNTI
Sui pochi farensi assunti Amazon risponde genericamente che «il 95% dei dipendenti del nostro centro di distribuzione risiede nel raggio di 40 chilometri da Passo Corese». Sostenendo che a tutti i dipendenti a tempo determinato «è stato comunicato sia al momento dell’assunzione che prima di Natale che, data la specificità stagionale dell’attività, avremmo affrontato un calo dei volumi a gennaio e che la conseguente riduzione del personale impiegato sarebbe stata legata a questo e non alla loro prestazione lavorativa». Per le pressioni sulla produttività, Amazon dichiara che «mantenendo alta l’attenzione sulle esigenze del nostro personale e sull’impegno assunto di garantire un ambiente di lavoro confortevole per tutti i dipendenti, come la maggior parte delle aziende abbiamo delle aspettative sulle prestazioni dei dipendenti. Tali obiettivi di produttività sono fissati oggettivamente, in base ai livelli di prestazioni precedentemente raggiunti dalla forza lavoro e valutati per un lungo periodo».

LA REAZIONE DEL SINDACO BASILICATA
I dipendenti Amazon non hanno risparmiato nemmeno la politica, e soprattutto il sindaco di Fara Sabina, Davide Basilicata. Parole che non sono state gradite dal primo cittadino, che ci ha tenuto a sottolineare «come il sindaco non ha alcun potere decisionale». «Esprimo rammarico per i lavoratori che si sono trovati in questa situazione - esordisce Basilicata, che aveva avuto sentore delle lamentele «perché la città la viviamo e quello che vive la città lo viviamo e percepiamo anche noi».

Però il problema è chiaro: c’è un sistema di normative nazionali, promosse dai governi di centrosinistra, che favorisce il precariato. La responsabilità è da riprendere lì, il sindaco in questo non ha nessun potere. Così come anche nelle politiche aziendali. Il processo di selezione, assunzione e stabilizzazione è dettato dalla normativa nazionale e da procedure interne e anche lì il sindaco e la politica non hanno alcun potere. Posso solo dire quello che abbiamo fatto e continueremo a fare: evidenziare se emergono problematiche, come in questo caso sta avvenendo, e supervisionare. Senza mai pensare che io possa uscire dalle mie competenze».
 

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