Furbetti della Asl, a Viterbo il licenziamento dell'ex dirigente Riscaldati è legittimo

L'ospedale di Belcolle a Viterbo
di Federica Lupino
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Venerdì 12 Gennaio 2018, 16:04
La Asl ha fatto bene a licenziare Tiziana Riscaldati. Lo ha stabilito con una ordinanza il giudice del lavoro di Viterbo, Mauro Ianigro, che ha rigettato il ricorso che l'ex dirigente del servizio trasfusionale aveva presentato all'indomani del licenziamento, notificatole il 30 marzo del 2017. Riscaldati rientra tra i 23 tra medici e infermieri accusati a vario titolo di truffa e falso.

 La dirigente è la figura che avrebbe dovuto controllare i propri collaboratori e, secondo l’accusa, non lo ha fatto. Era lei a firmare le timbrature e i servizi esterni, attestandone la regolarità agli occhi degli uffici amministrativi che liquidavano il dovuto. Su questa base, la Asl ha proceduto al licenziamento senza preavviso, sulla base di un'interpretazione della legge Brunetta che è destinata a fare scuola in Italia.

In casi simili, infatti, molte aziende pubbliche hanno proceduto con la sospensione in attesa del giudizio definitivo. Non ha fatto così la direzione generale guidata da Daniela Donetti che in base alla condotta materiale della Riscaldati e codice di comportamento dei dipendenti pubblici alla mano ha proceduto con il licenziamento senza preavviso.
 
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