Il nuovo ordine ha scatenato le dure critiche e le reazioni indignate delle organizzazioni per i diritti umani e dei gruppi di donne del Paese. «È solo l'ultima di una serie di dichiarazioni misogine, dispregiative e umilianti che ha fatto sulle donne - ha detto Carlos H Conde, ricercatore delle Filippine per lo Human Rights Watch - Incoraggia le forze militari a commettere violenze sessuali durante il conflitto armato, che è una violazione del diritto internazionale umanitario». Il membro del Congresso Emmi de Jesus, parlando a nome del Gabriela Women's, ha detto: «È il più pericoloso macho-fascista al governo in questo momento. Sta spingendo pericolosamente le forze armate delle Filippine a commettere sanguinose violazioni dei diritti umani e gravi abusi del diritto umanitario internazionale».
Come riporta il Guardian, già in passato Duterte aveva scatenato dure critiche per commenti misogini. Durante la campagna elettorale del 2016, parlando della rivolta in una prigione nel 1989 in cui una missionaria australiana era stata uccisa e i detenuti si erano messi in fila per violentarla, aveva scherzato dicendo che anche lui avrebbe voluto l'opportunità di stuprarla. «Ma era così bella che avrei dovuto essere il primo. Che spreco». Nel maggio dell'anno scorso, in un incontro con i soldati a Mindanao, aveva detto scherzando che, sotto la legge marziale, li avrebbe protetti dalle accuse se avessero violentato tre donne.
La settimana scorsa è stato annunciato che la Corte penale internazionale sta esaminando le denunce secondo cui Duterte aveva commesso crimini contro l'umanità nella sua brutale e sanguinosa guerra contro la droga, in cui sono morte oltre 4.000 persone. Ma il presidente ha detto che non gli importava di essere incriminato e imprigionato purché gli venissero consentite visite da più di una donna. Il portavoce del presidente, Harry Roque ha respinto le accuse secondo cui Duterte è un sessista e un misogino dicendo che le femministe esagerano: «Voglio dire, è divertente, dai. Si ride e basta».
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