Macerata, le chiamate di aiuto ai carabinieri: «Sparano, c'è un ragazzo a terra»

Macerata, le chiamate di aiuto ai carabinieri: «Sparano, c'è un ragazzo a terra»
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Martedì 13 Febbraio 2018, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 18:24

«Siamo qui a corso Cairoli, ci sono stati degli spari, c'è un ragazzo a terra, è ferito, venga subito, qui hanno chiamato anche il 118, venga subito». E' una donna al telefono, avverte i carabinieri del raid di Luca Traini, il killer sull'Alfa nera che stava sparando agli immigrati di colore. La donna, nel quartiere popolare di borgo Cairoli, ha la voce provata. Chiede aiuto per lo straniero sanguinante a terra.  

 



Poi la voce tremante del barista. «Sono quel bar a Casette Verdini, hanno sparato due colpi dalla strada, da una macchina sulla vetrata», dice il titolare del circolo H7 di Casette Verdini di Pollenza, a 300 metri di distanza dal luogo dove tre giorni prima erano stati trovati i due trolley con i resti smembrati della 18enne romana Pamela Mastropietro. «A che altezza siete?» replicano i carabinieri dal centrralino della caserma di Macerata, fanno domande anche per localizzare lo sparatore nell'Alfa nera che a quell'ora non era stato ancora identificato ed aveva sparato in più punti ferendo sei immigrati. «Dove si è diretta la macchina? Hai visto dove ha girato» dicono dal centralino. E il barista replica: «Ho visto che andava verso la rondonta». «Sai dove ha girato?» domanda il carabiniere. «Putroppo no, siamo rimasti nel bar, ci siamo spaventati». Dall'altro capo: «Ci sono feriti?». «Grazie a Dio no, ma c'era gente dentro al bar». Allora il carabiniere: «Restate lì, mettetevi in copertura, arriviamo».

Poco dopo Luca Traini verrà arrestato davanti al monumento ai Caduti di Macerata con la bandiera d'Italia avvolta sulle spalle. Più tardi dirà: «L'ho fatto per vendicare Pamela». Per la morte della ragazza, affetta da problemi psicologici e da dipendenza da sostenze e scappata dalla comunità di recupero Pars, sono in carcere tre rifugiati nigeriani accusati di omicidio, vilipendio e occultamento di cavadere.

 

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