Al centro del processo, due fatture emesse nel 2015 dalle società Party (20mila euro più Iva) e Eventi 6 (140mila euro più Iva), per consulenze sulla fattibilità di un'area ristorazione e per studiare attività utili a convogliare turisti asiatici al centro commerciale "The Mall", che fa capo al "re degli outlet" Luigi Dagostino.
Le fatture furono pagate alle società dei Renzi dalla "Tramor" di Dagostino. Ma, per i pm Luca Turco e Christine von Borries, le consulenze oggetto degli importi non sarebbero mai state effettuate: si tratterebbe - sostiene l'accusa - di «operazioni inesistenti». Per le difese, invece, le consulenze furono fatte e vennero regolarmente saldate. Parlando della posizione del suo assistito, l'avvocato Alessandro Traversi afferma che «non c'è dolo nella condotta di Dagostino. Avendo pagato integralmente le fatture contestate, manca l'elemento della finalità dell'evasione fiscale», che è connaturato all'utilizzo di fatture false, «anzi ha pagato un'Iva superiore al dovuto, quindi tale finalità non esiste». Il calendario prevede altre udienze il 3 giugno, 8 luglio, 15 luglio e 7 ottobre. Intorno a una delle società coinvolte nel processo, la Eventi6, ruota anche l'inchiesta per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni che ha portato i Renzi ai domiciliari insieme all'imprenditore Mariano Massone.
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