I Funzionari di Polizia scendono in piazza contro la riduzione di stipendi e pensioni

I Funzionari di Polizia scendono in piazza contro la riduzione di stipendi e pensioni
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Giovedì 26 Settembre 2019, 22:22
Una protesta contro stipendi e pensioni sempre più bassi. , dicono. Per questa ragione domani, 27 settembre, il Comitato dei funzionari della Polizia di Stato scenderà in piazza per protestare. L'appuntamento è a Montecitorio, in piazza del Parlamento.

I funzionari lamentano guadagni addirittura inferiori rispetto ai loro sottoposti, nonostante le loro funzioni e mansioni, negli ultimi anni, siano progressivamente aumentate. Sono attesi non meno di 1500 poliziotti che arriveranno da varie parti d’Italia, da Roma e provincia, in particolare, dai Castelli Romani. La protesta è stata indetta – così si legge in un volantino reso pubblico dai promotori dell'iniziativa - “contro ciò che ha fatto in passato il Ministero dell’Interno che dal 2000 in poi, violando la legge, non ha bandito i concorsi che ci aspettavamo impedendoci di progredire come giustamente stavano facendo i nostri paralleli militari, arruolati come nostri subalterni, che ci raggiunsero e poi sono divenuti nostri superiori".

"Noi - prosegue la nota - siamo i commissari del “ruolo ad esaurimento” e, come Montalbano, abbiamo sempre pensato alle indagini, non alla carriera. Ma non ci stiamo ad essere pagati meno dell’immaginario personaggio di Catarella, che nella realtà non trova corrispondenti tra i nostri agenti, dotati invece di altissima professionalità e anche loro umiliati da una assurda definizione: “esecutivi”. 

La soluzione doveva in teoria arrivare con il riordino del 2017, ma non è accaduto, perché è tutto bloccato. E questo - dicono - "proprio mentre tutte le altre amministrazioni, militari e civili, giustamente e meritocraticamente, favoriscono la valorizzazione delle proprie risorse interne al punto che ad esempio, oggi, i Carabinieri hanno in servizio il triplo degli ispettori della Polizia. Ciò che è stato fatto a noi commissari - aggiungono - non trova eguali nella storia delle pubbliche amministrazioni:  per oltre 15 anni non è stato realizzato il Ruolo direttivo speciale previsto dalla legge. Sarebbe bastato meno dell'un per cento del miliardo di euro messo a disposizione per il riordino delle carriere: la soluzione era a portata di mano, ma non è arrivata. Nulla è stato speso: dal 2017 nessuno di noi ha avuto un reale aumento di stipendio mentre, in compenso, a molti gli straordinari vengono pagati meno, così perdiamo soldi ogni giorno.  La maggior parte di noi, anche grazie alle riforme intervenute, riceverà un assegno addirittura inferiore ai suoi stessi collaboratori, compresi quelli con la qualifica di Cantarella".

 
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