Studente giù dalla finestra del liceo dopo un “2” ad Ancona: indagine per «istigazione al suicidio»

A scuola arrivano gli ispettori del ministero: sarà sentita la prof di matematica che ha messo il 2 al ragazzo. Lui aveva scritto: "Mi sento un fallito"

Studente giù dalla finestra del liceo dopo un “2” ad Ancona: indagine per «istigazione al suicidio»
di Stefano Rispoli
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Sabato 24 Febbraio 2024, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 08:18

ANCONA Per lo studente che si è gettato nel vuoto dopo un brutto voto, il ministero dell'Istruzione ha deciso di inviare gli ispettori nella scuola. Si sono presentati già ieri al liceo scientifico Savoia per un primo colloquio con la preside Maria Alessandra Bertini e per avviare un'inchiesta interna che durerà alcuni giorni, parallelamente a quella che stanno portando avanti la procura ordinaria e quella minorile. La prima, con il pm Andrea Laurino, ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio contro ignoti: nel registro degli indagati non figura ancora nessuno per il caso del 14enne che si è lanciato dalla finestra della sua classe al terzo piano, sabato scorso, sopravvissuto a un volo di circa 10 metri.

IL CONFRONTO

Gli ispettori del ministero ieri si sono limitati ad un primo confronto con la preside, finalizzato a ricostruire a grandi linee i fatti, ma soprattutto ad accedere alla documentazione della scuola riguardo il corpo docente, gli atti amministrativi, le misure e i responsabili della sicurezza. Torneranno nei prossimi giorni al liceo per ascoltare la dirigente scolastica e la professoressa di Matematica che era presente in classe nel momento in cui il 14enne si è gettato nel vuoto dopo un'interrogazione andata male. Verranno sentiti anche gli altri docenti che erano a scuola quel giorno, chi ha attivato i soccorsi, chi vi ha partecipato.
E ovviamente verrà scandagliato il registro elettronico dove figurerebbe solo la nota didattica, non il 2 che sarebbe stato assegnato al ragazzo, ma non trascritto dalla docente.

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LA METODOLOGIA DIDATTICA

«Dal momento che è stata attivata un'indagine parallela a quella dalla scuola, è giusto che gli ispettori vengano coinvolti - spiega Donatella D'Amico, direttrice dell'Usr Marche -. Avranno il compito di affrontare aspetti della metodologia didattica, ma anche di ricostruire la dinamica dei fatti, da riferire a chi sta conducendo le indagini». In questo momento il primo interesse della scuola, ribadisce D'Amico, è tutelare il ragazzo: «La preside ha chiesto alla famiglia di poter andare a trovarlo, noi vogliamo garantire il suo reinserimento a scuola nel migliore dei modi, non appena le sue condizioni glielo permetteranno». Intanto, gli inquirenti hanno restituito il cellulare al 14enne, mentre hanno acquisito le pagine del quaderno in cui, dopo l'interrogazione andata male, lo studente anconetano ha scritto un messaggio d'addio alla famiglia, confessando: «Mi sento un fallito».

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IL COLLEGIO DEI DOCENTI

E ieri pomeriggio al Savoia si è tenuto un collegio straordinario dei docenti, convocato dalla dirigente scolastica per ragionare sulle azioni da intraprendere alla luce dei fatti che hanno sconvolto l'istituto superiore.
Verranno coinvolti degli esperti per organizzare corsi di formazione sulla didattica e sui metodi di valutazione dei ragazzi. E mentre la prof di Matematica è tornata a fare regolarmente lezione nella classe frequentata dal 14enne - ricoverato al Salesi, ma fuori pericolo -, oggi gli psicologi saranno a disposizione dei genitori dei ragazzi per avviare insieme un percorso di elaborazione del dramma vissuto.

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