Asl, i precari preparano lo sciopero

Asl, i precari preparano lo sciopero
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 19 Gennaio 2017, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 12:22
Sono pronti a incrociare le braccia in assenza di certezze sul loro futuro. Medici e infermieri per i quali c'è il rischio di esclusione dalle procedure di stabilizzazione della Regione Lazio, per errori commessi negli anni dalla Asl, non vogliono lasciare nulla al caso. Finora sono stati tranquilli, hanno ascoltato i consigli di politici e sindacati che trasversalmente parlano di una possibile soluzione, si sono confrontati con studi legali, ma ora decidono di passare al contrattacco. Questa vicenda, con 600 persone a rischio, non deve restare solo pontina. Vogliono portarla a livello nazionale, perché se uno lavora per dieci anni con regolari contratti non può sentirsi dire che la procedura era viziata in partenza. Chi l'ha fatta, chi doveva accorgersene? Soprattutto, chi deve trovare oggi una soluzione. Per questo pensano a uno sciopero che metterebbe in ginocchio gli ospedali, perché senza i precari le strutture si fermano. Lo sanno alla Asl e lo sanno anche in Regione. Così come sono al corrente che un ricorso contro il decreto del commissario ad acta regionale del 23 dicembre rischierebbe di bloccare tutte le stabilizzazioni nel Lazio.
Non solo, studiando e approfondendo la materia si scopre che la situazione di Latina - dove i medici non hanno risposto ad avvisi pubblici - ha un'analogia al Policlinico Umberto I. Lì la Regione è pronta a stabilizzare chi è entrato con borse di studio pagate da case farmaceutiche, ha avuto un contratto a progetto e oggi parteciperà alle procedure negate a chi è stato assunto nell'azienda pontina. Com'è possibile?
LA POLITICA
Unico a far sentire la sua voce dalla Regione è stato, finora, il consigliere Giuseppe Simeone. Tacciono gli altri, mentre all'interrogazione di Claudio Fazzone in Senato si è aggiunta ieri quella di Ivana Simeoni e Giuseppe Vacciano, pontini del gruppo misto. Al ministro della salute e a quello della pubblica amministrazione chiedono «quali provvedimenti, per quanto di rispettiva competenza, intendano adottare affinché sia tutelato il diritto alla stabilizzazione per i precari appartenenti alla Asl di Latina, in quanto gli unici illegittimamente esclusi dal processo di stabilizzazione»
In Regione è stato ieri il sindaco di Latina, Damiano Coletta, che in ospedale ha lavorato una vita e conosce bene il caso precari. «Il commissario della Asl, Giorgio Casati, si è attivato e sembra possibile una soluzione sanatoria, tra l'altro la consistenza numerica del personale coinvolto penalizzerebbe l'intero ospedale. Per i primi di febbraio è previsto un incontro tra me, Casati e la Regione su quello che riteniamo tutti un tema vitale per la sanità»
L'INCONTRO
L'esposto in Procura annunciato dai Medici resta una possibilità, ma il direttivo dell'Ordine ha stabilito intanto di fare un accesso agli atti, quindi di convocare un incontro «con tutti gli interessati per trattare questa grave problematica alla presenza di esperti giuslavoristi ed amministrativisti, per valutare approfonditamente gli aspetti giuridici della situazione e considerare le opportune azioni».
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