La Fiat Stilo su cui viaggiavano fu coinvolta, sulla Pontina, ai confini di Terracina e Sabaudia, in un drammatico incidente, nel quale perse la vita, poche ore più tardi all'ospedale di Latina, il capo pattuglia Vincenzo Di Donna, che si trovava a fianco di Quaranta. Il sostituto procuratore Marco Giancristofaro scrisse che il conducente della Stilo per imprudenza, negligenza, imperizia e per la velocità (98 chilometri orari) non commisurata alle condizioni stradali e di traffico presente, nel tentativo di sopravanzare un autocarro che lo precedeva, perdeva il controllo dell'auto producendosi in una fase di sbandata che terminò sul lato sinistro della carreggiata.
Dieci anni dopo il Tribunale di Latina, nonostante la Procura avesse chiesto due anni di reclusione, ha assolto il finanziere scelto Raffaele Quaranta per non aver commesso il fatto. E' stata determinante una perizia cinematica di parte prodotta dalla difesa, rappresentata dall'avvocato Luigi D'Anna, che ha dimostrato che l'incidente scaturì da una tragica fatalità e non da alcuna condotta superficiale e negligente.
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