Questi segnali, inusuali e che in assenza della prevista segnaletica costituiscono intralcio e pericolo alla sicurezza della navigazione, erano collegati a 132 tubi di plastica utilizzati per la pesca dei polpi. Attrezzi, delle nasse cilindriche di fattura artigianale, denominati comunemente “polpare”, che sono stati sequestrati in quanto non segnalati secondo la normativa vigente e, comunque, in numero superiore a quello consentito dalle norme sulla pesca sportiva.
I militari della Guardia Costiera hanno quindi provveduto al recupero degli attrezzi e alla successiva liberazione del prodotto ittico, liberandolo in mare in quanto ancora vivo, evitando così che i responsabili potessero recuperare il pescato e immetterlo sul mercato.
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