A parlare è Emiliano Ciotti, presidente dell’Anvm (Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate). Proprio in questi giorni l’associazione ha fatto parlare di sé per aver raccontato la storia di un presunto stupro avvenuto a Sezze nel giugno del ‘44, stando ai documenti portati alla luce dai responsabili dell’associazione, l’abuso sarebbe avvenuto nella zona di Suso ai danni di una 13enne del posto, aggredita da due soldati marocchini dell’esercito francese. In quell’occasione, nel tentativo di difendere la giovane dai due aguzzini, perse la vita Eugenio Cerroni, 54enne di Sezze.
Proprio per onorare l’eroico concittadino, l’associazione aveva chiesto che l’amministrazione di Sezze si attivasse per intitolare una via o un luogo pubblico della città alla memoria di Eugenio Cerroni. L’atto vandalico messo a segno solo due giorni dopo ai danni della vettura della compagna, a detta di Emiliano Ciotti, è collegato: «Non credo nelle casualità, già in passato, a causa del mio impegno con l’Anvm, sono stato vittima di numerose minacce e atti intimidatori».
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