Tiberio, il Riesame decide su Masi, Volpe e De Biaggio

Gian Pietro De Biaggio
di Marco Cusumano
2 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Febbraio 2017, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 14:33
Oggi è una giornata determinante per l'inchiesta Tiberio che, dopo aver superato la prova del Riesame con Armando Cusani, deve affrontare i ricorsi presentati da Isidoro Masi, Nicola Volpe e Gian Pietro De Biaggio. Ieri si è svolta l'udienza davanti ai giudici romani (presidente Filippo Casa) e oggi scadrà il termine per la decisione. I magistrati sono chiamati a valutare i ricorsi presentati dagli avvocati difensori che contestano le esigenze cautelari, invocando la remissione in libertà o una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari nel caso di Volpe e Masi (difeso da Gianni Lauretti).

Ieri l'udienza è ducata circa un'ora e mezza. Il pubblico ministero Valerio De Luca ha depositato alcuni nuovi documenti per rafforzare ulteriormente le dichiarazioni rese dall'imprenditore Mauro Ferrazzano, il quale ha sostanzialmente confermato le accuse della Procura. Un interrogatorio che diventa sempre più un pilastro a sostegno dell'accusa visto che Ferrazzano, oltre ad ammettere alcune responsabilità, ha chiamato in causa Volpe, Masi e Cusani rendendo dichiarazioni definite attendibili dal giudice.

Innegabile il peso di tali affermazioni anche sull'esito del Riesame di Armando Cusani, il quale resterà in carcere. Ma la decisione di oggi ha un valore forse ancora più elevato, visto che i giudici dovranno esprimersi per la prima volta sulla pesante accusa di associazione per delinquere che, non essendo contestata a Cusani, viene valutata per la prima volta con i ricorsi di Masi, Volpe e De Biaggio. La prossima settimana, mercoledì 8, si discuteranno invece i ricorsi di Domenico D'Achille, Alessandra Bianchi e Antonio Avellino.

La posizione di De Biaggio, discussa ieri, riguarda soprattutto l'appalto per i lavori al Comune di Prossedi. Secondo l'accusa l'ingegnere di Latina «ha dato il suo contributo all'affidamento dei lavori pubblici presso il Comune di Prossedi, ottenendo incarichi di tecnico, perfettamente legittimi, presso l'ente di Sperlonga proprio in virtù dell'appartenenza al circuito Volpe-Masi-Ferrazzano». Dalle indagini dei carabinieri è emerso un quadro di reciproci vantaggi, non solo economici, tra gli appartenenti al gruppo criminale: «Si è evidenziato come la comune appartenenza al sistema paghi. Grazie ad essa De Biaggio ha ottenuto compensi economici per svolgere l'incarico di supporto al Rup a Sperlonga conferitogli da Masi. A sua volta è stato proprio Masi che ha dato l'appalto a Volpe per Sperlonga, il quale ha ottenuto poi l'appalto a Prossedi per mezzo di De Biaggio».