Un avvocato di Minturno, Enrico Mastantuono, 44 anni, è stato coinvolto in una delicata inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia del Vomero e della stazione di Marianella, sotto il coordinamento della Procura di Napoli. L'inchiesta ha smascherato un'organizzazione dedita ai furti di automobili nei parcheggi dei principali ospedali di Napoli, nonché alle truffe alle compagnie assicurative. Il Gip del tribunale di Napoli, Fabrizio Finamore, ha emesso la sospensione dall'attività forense per un anno per l'avvocato minturnese. La sua posizione è citata in diverse passaggi dell'ordinanza: il 44enne è accusato di aver svolto un ruolo chiave nella pianificazione di incidenti stradali falsi, suggerendo patologie da indicare nei certificati medici e le testimonianze nei processi civili contro le compagnie assicurative. In tutto sono dodici le misure cautelari emesse e 23 indagati a piede libero, che rientrano in un complesso modus operandi all'interno dell'organizzazione, con ruoli ben definiti tra capi, promotori e partecipanti.
Nello specifico una persona è finita in carcere: si tratta di Angelo Guarino, 39 anni, genero del boss ergastolano Pasquale Puca, detto o' minorenne. La moglie di Guarino, Teresa Puca, si trova attualmente in carcere per altri reati. Nomi pesanti che non sono di certo sfuggiti agli inquirenti, che ritengono come dietro il sistema di truffe assicurative si celi la camorra. Secondo l'ordinanza, Guarino sarebbe il capo e l'organizzatore dell'associazione a delinquere, impartendo i compiti e ricevendo i proventi delle truffe assicurative che pervenivano anche tramite bonifici bancari alla società Antelupa Srl di cui era il legale rappresentante.
Un medico finito agli arresti domiciliari, la dottoressa Filomena Palmisano, 58 anni, è ritenuta la presunta organizzatrice dell'associazione, coordinando coordinato l'attività degli altri associati occupandosi di prenotare le visite mediche alle false parti lese che venivano poi effettuate da medici compiacenti; in qualità di tecnico radiologo presso il Cma di Napoli avrebbe redatto inoltre documentazione sanitaria attestante false lesioni personali.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato. In particolare, l'organizzazione avrebbe agito in diversi luoghi, tra cui Napoli, Aversa, Melito, Curti, Piano di Sorrento e Servigliano, in provincia di Fermo. Per quanto riguarda i furti di automobili, le auto rubate venivano smantellate e rivendute sul mercato nero. Per le truffe assicurative, l'organizzazione sarebbe stata guidata da Salvatore Grassi, che si occupava della pianificazione degli incidenti, dell'intestazione dei veicoli e della distribuzione dei pagamenti delle compagnie assicurative come indennizzo. Inoltre, sono state identificate situazioni di indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di due degli indagati, per un importo complessivo superiore a 20mila euro.
L'avvocato Mastantuono ha annunciato che ricorrerà al Riesame per chiedere l'annullamento della sospensione.