Giovane e bella, ma con una carabina a palla unica a tracolla. Si chiama Serena Lucchetti, venticinquenne di Pianello di Cagli ma da qualche anno residente ad Apecchio (Pesaro), dove lavora e dove ha trovato il fidanzato. Da questo preambolo si capirà che parliamo di una ragazza amante della caccia e più che altro con una passione sviscerata per quella al cinghiale, cosa insolita per una gringhella. E proprio domenica scorsa ha bagnato il suo esordio in una battuta in Umbria abbattendo un esemplare di questa famiglia dei suidi e ferendone un altro.
Cose turche, si potrebbe esclamare. Ma Serena minimizza, pur consapevole di passare per una seguace di Diana e abbraccia fucili e carabine anche per tradizione, visto che suo padre quando può, non disdegna di cacciare.
Poi c’è un altro motivo alla base di questi cinghiali: il fidanzato Federico, l’ha stregata portandola oltre da un anno con sé per valli e boschi, a caccia di lepri e di cinghiali.
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Con il coraggio da vendere, ha una virtù basilare per questa disciplina che è quella di una calma e di una riflessione disarmante, che è propria non di tutti i cacciatori e si comporta già da navigata donna di carabine Browning. Ma non è tutto, perché Serena dato che ormai è ...scivolata in questo mondo prettamente “maschile”, vuol fare le cose perbene e per questo si è iscritta al Gruppo Cacciatrici dell’associazione della Federcaccia Marche di cui è presidente Antonioni.
Quando ha steso mercoledì scorso l’animale, per via radio ha tranquillizzato il fidanzato e gli altri cacciatori con un semplice “Ok, tutto bene”. Non è esperta, per fortuna, di arti marziali, comunque “discutere” con lei, crediamo che non convenga lo stesso.