Ecco 15 milioni per gli hotel marchigiani. Giustozzi (Federalberghi): «Ma ne servono molti di più»

Ecco 15 milioni per gli hotel marchigiani. Giustozzi (Federalberghi): «Ma ne servono molti di più»
di Martina Marinangeli
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Martedì 23 Aprile 2024, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 13:16

ANCONA L’Italia in una regione. Le spiagge da Bandiera blu. Le dolci colline e i borghi sospesi nel tempo. Tutto molto bello. Ma a che serve avere i gioielli della Corona se poi nessuno viene a vederli perché non ci sono – o comunque, non in numero adeguato – strutture ricettive all’altezza di mercati a cui le Marche farebbero gola? In troppi casi fermi agli anni ‘80, gli alberghi nostrani spesso e volentieri scoraggiano il turista medio-alto. Benché qualche passo in avanti sia stato fatto nel tempo - per esempio, lo scorso anno ha aperto i battenti a Numana Vista Place, quattro hotel 5 stelle nelle Marche - siamo ancora molto lontani dalla meta.


Le risorse

Per invertire il trend, la Regione ha messo sul piatto con il Fondo di rotazione (risorse proprie e del governo) 14.717.012 euro nel triennio 2024/2026 come contributo per la riqualificazione delle strutture ricettive. Lo scopo è quello di trasformare il maggior numero possibile di hotel 3 stelle in 4 stelle, così da intercettare segmenti di mercato che al momento ci stanno sfuggendo. «Noi albergatori siamo consapevoli di quanto le strutture ricettive siano importanti per la riuscita del turismo, per questo facciamo continuamente innovazione - ha osservato Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche, ieri durante gli Stati generali del Turismo organizzati da Confcommercio - ogni segmento su cui si vuole fare marketing richiede servizi all’altezza delle aspettative e delle esigenze dei nuovi tipi di turismo». Ed è proprio qui che si apre la falla: «Negli ultimi anni, molti imprenditori hanno fatto bellissime strutture, ma siamo consapevoli che tanti altri devono adeguarsi.

E vorrebbero farlo, ma siamo in un momento economico particolare: i costi per la realizzazione degli immobili sono diventati altissimi». Poi l’appello («difficile fare investimenti, per cui diventa fondamentale il supporto della Regione») prima della bacchettata a Palazzo Raffaello: «Spesso le cifre che vengono messe in gioco non sono capaci di supportare investimenti importanti come quelli che devono sostenere le strutture alberghiere. Per settori come l’industria e l’agricoltura vengono stanziati milioni di euro mentre per il nostro parliamo di cifre molto più basse. E così non si fa tanta strada».

La misura

Un j’accuse che è anche un’accorata richiesta d’aiuto a cui la Regione non vuole restare sorda. E quei quasi 15 milioni di euro messi sul piatto - di sicuro non risolutivi - sono un segnale in questo senso. Lo scopo della misura è quello di «sostenere la riqualificazione delle strutture turistiche al fine di potenziare, rinnovare e diversificare l’offerta ricettiva del territorio, mantenendo le sue peculiarità, la sua dimensione autentica e promuovendo la digitalizzazione», spiega Palazzo Raffaello. In particolare sono previsti interventi per la riqualificazione di immobili da destinare a nuove strutture ricettive; la riqualificazione di strutture alberghiere (target 4 e 5 stelle); il potenziamento di servizi delle strutture turistiche, che comprendano investimenti strutturali per nuovi servizi di accoglienza; la riqualificazione delle strutture turistiche per il miglioramento dell’accessibilità. Un piccolo passo, ma nella giusta direzione.

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