Dal “MeToo” al “KuToo”, un gioco di parole: il termine "kutsu" in giapponese significa scarpe e "kutsuu" significa dolore. Per le lavoratrici è in pratica un dovere indossare le scarpe con tacco alto, una regola non scritta. Nessuna libertà di mettere ai piedi ballerine o sandali rasoterra. Un obbligo che viene considerato dalle femministe una forma di discriminazione sessuale. Il movimento "KuToo" è cominciato qualche mese fa dopo che Yumi Ishikawa ha protestato, via Internet, contro un hotel che rendeva obbligatorio indossare tacchi alti per avere un posto di lavoro. Per le attiviste un simile obbligo è la versione moderna della terribile fasciatura ai piedi che era in uso nella Cina imperiale.
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