Greta Zuccarello, la ballerina italiana che ha stregato Victoria’s Secret

Greta Zuccarello, la ballerina italiana che ha stregato Victoria s Secret
di Luca Marfé
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Sabato 10 Giugno 2017, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 12:13
Greta ha gli occhi a forma di sogno. Eccola in un caffè qualsiasi nei dintorni di Union Square, seduta su uno sgabello alto quasi quanto le sue gambe di pantaloncini da calcio blu.

Così, in vetrina, a guardare lo scorrere delle auto e ad immaginare la sua America. È nata a Treviso ed è proprio lì che ha iniziato a studiare danza, in una scuola della sua città, quando era ancora una bambina. 

«Avevo 11 anni. Si inizia sempre per gioco quando sei ragazzina. Poi, all’età di 14 anni, ho vinto un concorso alla Opus Ballet di Firenze e mi hanno dato una borsa di studio per intraprendere un percorso di formazione in danza contemporanea. Così, mi sono trasferita lì in collegio ed ho continuato a fare il liceo linguistico». 



A Firenze ha continuato a studiare francese, spagnolo e inglese. 
E a ballare.

«La sera facevo danza per ore ed ore finché, a 16 anni e mezzo, ho fatto un’audizione a Roma per la Peridance. Subito dopo, un’altra audizione, questa volta per la San Francisco Ballet School: mi hanno presa per la Summer Intensive. Da lì catapultata direttamente a New York».



Ancora un successo, ancora una borsa di studio.
Ed è proprio alla Peridance che balla ora.

«A 17 anni ho preso il visto da studente, ho lavorato sodo per completare il mio percorso di formazione e, non appena diplomata, mi hanno presa. Essere principal dancer di una famosa compagnia newyorkese di danza mi sembrava una sorta di sogno irrealizzabile fino a qualche anno fa. E invece».

Ore ed ore di allenamento ogni singolo giorno. E una valanga di spettacoli, tra cui il famoso “Season” tra le mura del Salvatore Capezio Theater. Ma non solo: Greta ne ha fatti tanti e tanti ancora ne farà.



«Abbiamo il nostro teatro dentro la Peridance e siamo fortunati per questo perché, avendo un nome così importante alle spalle, in tantissimi ci vengono a vedere. Poi, abbiamo ballato a Saint Louis, a Miami e facciamo tour negli States e dappertutto nel mondo: Israele, Corea, anche nella nostra amata Italia. In estate balliamo alla Summer Union Square Dance Festival, al Battery Park Dance Festival e ci esibiamo un po’ ovunque».

Impossibile non chiederle che cosa le piaccia di più di New York.

«Tutto. Semplicemente tutto. New York mi ha ispirata da sempre. Insomma, New York è New York, è il centro di tutto. Mi piace la gente, mi piace questo mix folle di tutte le culture del mondo e poi c’è sempre qualcosa di nuovo da fare, la noia non è ammessa, mai».



Ormai la sua città. La città in cui fa quello che ama.

«A me ha dato tanto», afferma risoluta.

E con i suoi passi, leggeri e forti di passione, Greta ha fatto un salto pazzesco senza neanche rendersene troppo bene conto.

«È successo di colpo, hanno chiamato la scuola per chiedere l’autorizzazione mia e loro a girare dei video. Ho fatto un casting, eravamo più di 500 a partecipare e, come ballerina, hanno scelto solo me. Ah, sto parlando di Victoria’s Secret».



Così, quasi inaspettatamente, si ritrova anche ad essere una delle protagoniste della linea sportiva del marchio che a queste latitudini (e non solo) è già leggenda.

«Uno dei miei video più noti è “Pink Active”, girato con Victoria’s Secret al Brooklyn College; mentre, qualche mese fa, sono andata alle Bahamas 4 giorni per girare uno spot , sempre per Victoria’s Secret, in cui mi esibisco come ballerina nel video Spring Break 2017. Coreografie e natura con indosso i capi sportivi del brand che amo di più in assoluto». 



Ma non c'e' solo la nota linea di abbigliamento femminile nel ricco bagaglio di esperienze di Greta: in un lasso di tempo molto breve, è divenuta infatti la principal dancer per tutti gli spot di Pryma Sonus Faber, una marca di cuffie del settore lusso, rigorosamente Made in Italy, che opera sotto il noto brand Macintosh. 

Ma l’Italia è lì, ben salda al centro del suo cuore, assieme alla sua famiglia.

«Però la cosa che mi manca di più è il cibo», e sbotta in un sorriso d’incanto che sa di sincerità.

«La mia famiglia è il mio pilastro. Mi hanno lasciato andar via di casa a 14 anni, spingendomi a fare quello che volevo. Mi sono vicini sempre, li vedo addirittura spesso. E poi ho la fortuna di poter tornare a casa, eventualmente: la loro porta è sempre aperta e questo mi trasmette un gran senso di sicurezza».



Riguardo alla meta, Greta non ha dubbi.

«Voglio fare esattamente quello che sto facendo adesso. Voglio farlo in una dimensione ancora più grande, voglio ballare ogni weekend in tour con le migliori compagnie d’America. Io non credo nel destino, io credo nella fatica, nel sudore della fronte. Alcuni appuntamenti importanti sono già in programma: su tutti il Fare Island Dance Festival, per gli altri, invece…stay tuned!».



Chissà se c’è ancora spazio per l’Italia anche nel suo orizzonte oltre che nel suo cuore.

«L’Italia potrebbe essere perfetta. Tutti i teatri che ci sono rappresentano dei veri e propri gioielli. Trasudano storie e volti, sono stati immaginati per davvero e non, come accade qui in America, tirati su ex novo. Per quanto, ovviamente, se vai al Metropolitan, vieni proiettato in uno spazio bellissimo ed enorme. Noi, però, abbiamo la ricchezza, quella che non esiste in nessun altro luogo al mondo».

C’è un altro però. Ed è colossale.

«In Italia, tuttavia, c’è davvero poco da fare. Non si investe abbastanza nell’arte, quando viceversa potrebbe (dovrebbe!) essere la nostra punta di diamante. Francamente, in questo momento non immagino di tornare. Chissà, magari più in là». 

Risponde d’impatto, con la sicurezza tipica dei suoi anni.
E quindi? Il famoso sogno americano esiste ancora?

«Si, certo che esiste. Eccolo, ci siamo tutti un po’ dentro. Io il mio ce l’ho bello e chiaro e mi dò da fare in ogni istante per far sì che si materializzi».



Saluta, sorride e sprizza quell’energia positiva che rappresenta al meglio la magia di questa città. Il miracolo di una ragazza “qualsiasi” che da un angolo altrettanto qualsiasi della nostra Italia si ritrova a calcare lo scenario a stelle e strisce e a volteggiare, tra gli altri, per Victoria’s Secret.

Ed eccola che allunga il passo, di ritorno verso la palestra. Pronta a rituffarsi nel suo mondo di sacrifici e di flash, nella sua New York.
Si volta ancora un istante.
Greta ha gli occhi a forma di sogno. Di sogno americano.
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