Parigi, chiude la storica boutique Colette: per 20 anni ha dettato le tendenze in tutto il mondo

Parigi, chiude la storica boutique Colette: per 20 anni ha dettato le tendenze in tutto il mondo
di Ughetta Di Carlo
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 16:56
Per venti lunghi anni ha dettato le tendenze parigine e non solo. Colette è stata un punto di riferimento per la moda in tutto il mondo decidendo cosa fosse cool in un dato momento, soprattutto diventando sinonimo di shopping sofisticato. Per anni ciò che era in vendita nella boutique al civico 213 di Rue Saint-Honorè era ciò che bisognava avere: dalle t-shirt giocose alle sneakers, passando per gadget high-tech o prodotti di bellezza, dunque non solo abiti!     
 
Il concept store chiuderà il prossimo 20 dicembre come ha annunciato l’azienda su Instagram. “Tutte le cose belle – si legge in un post - devono finire prima o poi … per Colette Roussaux è arrivato il tempo di riposarsi e Colette non può esistere senza Colette”. Fa tristezza quasi quanto l’addio di Francesco Totti al calcio, la chiusura di Colette è stata definita “la fine di un’epoca” da diversi magazine come l’autorevole rivista Business of Fashion.
 
Colette ha cambiato il modo di pensare delle boutique del lusso. Dopo di lei i concept store hanno capito di dovere impartire mode, ma non tutte sono in grado di lanciare stilisti, di certo non quanto ha fatto lei che è stata in grado di vendere un’idea di coolness. Ha spesso lanciato brand di alta moda e streetwear quando nessuno ancora li conosceva. Per prima Colette ha venduto le collezioni di Proenza Schouler, Mary Katrantzou e Rodarte. Nel concept store parigino ci sono sempre stati giocattoli, libri, oggetti di design, gioielli, macchine fotografiche di nicchia, riviste, souvenir più o meno economici, t-shirt di ogni tipo (persino quelle con le scritte che scimmiottano i brand e che sono state anche oggetto di discussione con alcuni stilisti) e caramelle come le Sugarpova della tennista Maria Sharapova. Uno spazio espositivo di 740 metri quadri su tre piani dove organizzare eventi e firmacopie di libri, e un water-bar con oltre 100 marchi d’acqua. Tutto ciò continuerà ad esistere fino al 20 dicembre, fino a quel giorno Colette potrebbe fare in tempo a lanciare la sua ultima scoperta, il suo ultimo diktat da regina tra le fashion addected. Intanto Il 21 agosto sarà disponibile in negozio, per due settimane, la collezione realizzata in collaborazione col marchio di fast fashion H&M.
 
Colette Roussaux aprì la boutique nel 1997. Accanto alla madre c’è sempre stata la figlia Sarah Andelman (cognome da sposata), nella veste di direttore creativo, agli inizi studentessa d’arte e stagista della rivista di moda e lifestyle Purple. E’ stata la loro forza, l’unione di generazioni diverse, a consolidarne la fama facendo conoscere la boutique al mondo e sempre al passo con i tempi, fino alle vendite e-commerce. Nel 2016 Colette ha avuto ricavi per 28 milioni di euro, di cui il 25 per cento di vendite online sul sito colette.fr. Suona strano che la figlia non abbia deciso di continuare da sola, ma forse l'azienda non poteva rinunciare all’opportunità di “stra-vendere”. Nel comunicato si legge che Colette è in trattative per vendere la sede del negozio a Saint-Laurent. "Saremmo fieri che un marchio così prestigioso, con cui abbiamo collaborato regolarmente, possa prendere il nostro indirizzo, anche perché potrebbe essere una grande opportunità per i nostri dipendenti”, recita la nota. 
Magari un colpaccio, ma tutto ciò conferma la precarietà attuale del sistema moda che fa fatica a reggere i costi quando i guadagni non sono più quelli di un volta. Forse non è stato il caso di Colette, ma altri concept store potrebbero cominciare a tremare. 

Proprio di questi giorni è la notizia che 10 Corso Como, boutique milanese aperta dal 1990 e gestita da Carla Sozzani, ha venduto la sede di Milano a Tiziano Sgarbi e Simona Barbieri, fondatori ed ex proprietari di Twin-Set, i quali hanno annunciato la volontà di mantenere una continuità con il passato e collaborare con la ex proprietaria (naturalmente una garanzia di successo). Nonostante i problemi economici degli ultimi anni, 10 Corso Como ha aperto nuove sedi a Seul, Shanghai e Pechino e New York. Ma ad un certo punto, forse, bisogna tagliare o “economizzare” dove si può. Apparentemente immune sembra essere Dover Street Market, il concept store dietro cui si cela il gruppo Comme des Garçons, pronto ad aprire a Los Angels. Sembra non passarsela male Antonia presente anche nel concept store Excelsior in pieno centro a Milano (uno spazio multibrand di 4000mq del gruppo Coin). Resiste “Luisa via Roma” di Firenze, forte delle vendite on line, e “Gente” a Roma (e a Porto Rotondo) che continua ad aprire punti vendita nella capitale, così come oltreoceano Intermix è presente nelle migliori città americane, da Miami a New York, sempre puntando all over the world grazie all’e-commerce. Qualsiasi boutique che si rispetti, oggi, ha bisogno delle sue vendite on line per essere presente nel mondo e per smaltire il magazzino!! Intanto fashion victim e non solo saranno tutte in attesa di andare a Parigi per fare gli ultimi acquisti da Colette che da novembre farà senz'altro sconti eccezionali per svuotare il negozio. 
 
 
 
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