Carri armati Abrams e Leopard: com'è nato l'asse sui mezzi corazzati di Stati Uniti e Germania

Il nodo della manutenzione e della formazione per l'utilizzo dei tank

Carri armati Abrams e Leopard: com'è nato l'asse sui mezzi corazzati di Stati Uniti e Germania
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 14:39

Trenta carri armati americani per l'Ucraina. Questo sarebbe il numero dei tank Usa pronti a partire per Kiev. E la mossa sbloccherebbe anche l'invio imminente dei Leopard, tra i più avanzati al mondo, da parte della Germania, inizialmente molto titubante (ad oggi manca ancora l'annuncio ufficiale del via libera di questi tank e c'è attesa per il discorso del cancelliere Scholz al Parlamento). Così almeno gli analisti statunitensi leggono la svolta dell'invio di mezzi corazzati. Anche il presidente Biden non era molto favorevole all'invio di tank a Kiev.  Nell'ultimo mese, scrive il New York Times, i funzionari del Pentagono avevano espresso dubbi sull'invio degli Abrams, citando le preoccupazioni sull'eventuale manutenzione e sul lungo addestramento che devono necessariamente ricevere le truppe che li utilizzano. 

È stato il Segretario alla Difesa Lloyd J.

Austin che si è convinto che l'impegno a inviare carri armati americani sia necessario per spronare anche la Germania a seguirlo con i suoi ambiti carri Leopard 2. 

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I quotidiani americani raccontano di una riunione molto accesa dei capi della difesa della NATO per il rifiuto del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, di inviare i Leopard, che secondo molti esperti militari potrebbero essere un'arma fondamentale in Ucraina. I funzionari tedeschi avrebbero insistito molto in privato su una condizione: avrebbero inviato i carri armati solo se gli Stati Uniti avessero accettato di inviare i loro M1 Abrams. Circostanza che era stata smentita in un primo momento dal governo tedesco salvo poi marcare l'importanza un'azione coordinata con gli Stati Uniti su questa questione. Al dibattito ha preso parte anche il Regno Unito che ha proposto l'invio di 14 propri carri armati: i Challenger 2.

Robert B. Abrams, ex ufficiale dell'esercito americano e generale in pensione dal 2021, nonché figlio del generale Creighton Abrams che dà il nome ai tank, ha detto che lo sforzo per addestrare gli ucraini all'uso di questi tank sarebbe «erculeo» ma non impossibile. Costruire le scorte di rifornimento, consegnare i veicoli, addestrare gli equipaggi, addestrare i meccanici. Per tutto questo ci vuole molto tempo. Ma quanto? Abrams junior ha risposto; «Non lo so, ma non sono 30 giorni, posso dirlo».

L'Ucraina ha chiesto a più riprese carri armati per sfondare le difese russe costruite di recente e per riconquistare altri territori conquistati da Mosca all'inizio della guerra, oltre che per difendersi da un'offensiva russa prevista in primavera. Gli Stati Uniti hanno iniziato ad addestrare centinaia di truppe ucraine alle tattiche delle armi combinate, per un coordinamento stretto tra fanteria, artiglieria, veicoli blindati e, quando possibile, supporto aereo.
Il nuovo ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha dichiarato la scorsa settimana che anche il suo Paese avrebbe iniziato ad addestrare gli ucraini all'uso dei carri armati Leopard, nonostante la mancanza di un accordo sull'opportunità di inviarli.

Dall'inizio dell'invasione del 24 febbraio, 11 mesi fa, i Paesi occidentali hanno cercato di calibrare attentamente il loro sostegno, che è lentamente cresciuto fino a includere obici, sistemi di artiglieria a razzo HIMARS, i Patriot e, più recentemente, veicoli da combattimento corazzati, tra cui lo Stryker, utilizzato dall'esercito statunitense.

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