Sta bene ma resta in custodia a Istanbul e domani sarà trasferita in un centro di rimpatrio per poi verosimilmente essere espulsa. Dalila Procopio è stata fermata venerdì durante un corteo femminista non autorizzato: oggi ha potuto contattare i suoi cari, è di buon umore e in buona salute, come hanno riferito attivisti che hanno potuto incontrarla, ma si trova ancora in una stazione di polizia della città sul Bosforo. Dopo un'esperienza come studentessa Erasmus in Turchia, Dalila era tornata in Italia e da settembre si trovava a Istanbul con un visto turistico. È stata portata in caserma ieri notte insieme a circa altre 100 ragazze che avevano deciso di manifestare sfidando il divieto imposto dalla prefettura alla dimostrazione, convocata in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite. In mattinata, le attiviste turche fermate ieri sono state rilasciate ma Dalila è stata trattenuta in caserma come è successo anche a una ragazza dell'Azerbaigian, pure lei fermata durante la manifestazione. L'Ambasciata d'Italia ad Ankara e il Consolato italiano a Istanbul sono in contatto con il padre della ragazza e con le autorità turche competenti e seguono il caso con attenzione.
Le manifestazioni a Istanbul
l centro di Istanbul ieri era stato blindato in occasione della manifestazione femminista, vietata il giorno precedente per motivi di ordine pubblico, ma qualche centinaio di persone ha cercato comunque di dimostrare lo stesso nella zona e si sono verificati scontri con le forze di sicurezza che hanno poi fermato un centinaio di attiviste.