Elezioni Russia, messaggi anonimi agli elettori: «Vota senza provocare». Scatta la protesta “Mezzogiorno contro Putin”

Gli oppositori si presenteranno tutti insieme negli stessi luoghi e alla stessa ora, rendendo difficile per le autorità disperdere i manifestanti

Elezioni Russia, messaggi anonimi agli elettori: «Vota senza provocare». Scatta la protesta “Mezzogiorno contro Putin”
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Sabato 16 Marzo 2024, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 17:56

«Vota in maniera tranquilla, senza file e provocazioni». È questo il messaggio che alcuni abitanti di Mosca denunciano di aver ricevuto sui loro cellulari in queste ore in cui in Russia si vota per le presidenziali. Un messaggio inviato da un bot sulle app di messaggistica o persino via email, e che ha il sapore amaro della minaccia. A riportare la notizia sono Novaya Gazeta Europe e il giornale online Meduza, che sottolineano come non sia per niente chiaro chi sia l'autore di questo messaggio e in base a cosa siano stati selezionati i destinatari (né quanti siano).

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L'accusa

Un altro fatto però appare inquietante: l'accusa di sostenere «le idee di un'organizzazione estremista» che viene rivolta a chi riceve il messaggio.

E fa sorgere più di un sospetto il fatto che tutto ciò avvenga proprio alla vigilia del 'Mezzogiorno contro Putin', l'iniziativa con cui i dissidenti russi vogliono far sentire la propria voce recandosi tutti insieme alle urne lo stesso giorno alla stessa ora, ovvero alle 12 in punto di domani. È una forma di protesta pacifica, con cui l'opposizione vuole dimostrare al mondo che sono tanti i russi che si oppongono al regime. Ma il Cremlino non tollera nessuna forma di dissenso. E così la procura di Mosca ha già minacciato conseguenze penali per chi parteciperà a «manifestazioni di massa non autorizzate nei seggi elettorali».

Che questi misteriosi messaggi siano una sorta di intimidazione rivolta a chi vuole partecipare al Mezzogiorno di certo non lo si può escludere. Anche perché l'etichetta infamante di «estremista» viene molto spesso usata dal regime per prendere di mira l'opposizione, i cui principali esponenti sono ormai in esilio, in carcere oppure sottoterra, come nel caso di Alexey Navalny, dietro il cui decesso in un remoto carcere dell'Artico si staglia l'ombra del Cremlino. Anche lui era stato ingiustamente definito «estremista» e condannato per questo a 19 anni di reclusione. Ed «estremiste» erano state dichiarate anche le sue organizzazioni, compresa la Fondazione Anticorruzione le cui video-inchieste hanno dato più di un grattacapo al presidente russo e ai suoi fedelissimi. Ora, sarà una coincidenza, ma proprio Navalny poche settimane prima di morire aveva esortato i russi a partecipare al Mezzogiorno contro Putin. Secondo Meduza, alcuni ipotizzano che questo inquietante messaggio sia stato inviato a chi in passato ha espresso il suo sostegno a Navalny tramite il web, altri che sia stato inviato a chi ha firmato per sostenere la candidatura dell'oppositore contro la guerra Boris Nadezhdin (a cui il governo russo comunque ha poi impedito di sfidare Putin alle urne). Ma si tratta di ipotesi non confermabili. Tutta la vicenda resta avvolta nel mistero. Ma è un mistero a cui fa da sfondo la repressione politica della Russia di Putin.

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