Sembra un paradosso, ma non lo è. Nonostante ormai da anni facciano parte degli Stati Uniti, in caso di attacco le Hawaii sarebbero "scoperte" dal Trattato Nato. Il motivo? La loro posizione geografica. L'alleanza militare, infatti, comprende da sempre i Paesi dell'Atlantico del Nord, mentre l'arcipelago americano si trova nel Pacifico.
Il caso
Le Hawaii sarebbero "scoperte" dal Trattato Nato. Un nuovo attacco a Pearl Harbor o al comando dell'Indo-Pacifico a Honolulu potrebbe non far scattare l'articolo 5, quello in base al quale ognuno dei Paesi membri dell'Alleanza atlantica è obbligato a intervenire in caso di un attacco a uno degli alleati.
Le conseguenze
Interpellato dalla Cnn, il dipartimento di Stato americano ha confermato che in effetti l'articolo 5 non copre le Hawaii, ma ha chiarito che l'articolo 4 colma questo "vuoto", laddove afferma che i Paesi membri si consulteranno quando «l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza» di uno di loro sia minacciata. E comunque è difficile che il Trattato possa essere emendato, dal momento che altri Paesi membri hanno territori al di fuori dei confini fissati nell'articolo 6. Così si ricorda il precedente delle Falklands, quando gli alleati non intervennero al fianco del Regno Unito contro l'Argentina, quando Buenos Aires invase le isole Malvinas. Tuttavia alcuni esperti sostengono che la situazione nell'Indo-Pacifico, 75 anni dopo l'entrata in vigore del Trattato, richieda un ripensamento. E questo perché le basi militari nelle Hawaii hanno un ruolo di primo piano nel contrastare un'eventuale aggressione nordcoreana o di difesa di Taiwan in caso di attacco cinese. Secondo John Hemmings, responsabile del Programma di politica estera e di sicurezza dell'Indo-Pacifico al Pacific Forum, l'esclusione delle Hawaii dalla Nato elimina «un elemento di deterrenza» per quanto riguarda la possibilità di un attacco cinese alle Hawaii a sostegno di un'eventuale campagna su Taiwan.