LA GIORNATA

Iran, Khamenei incontra il leader di Hamas Haniyeh: «La promessa di eliminare Israele sarà mantenuta»

L'ultimo saluto del popolo iraniano al presidente deceduto in un incidente in elicottero

Raisi, la salma a Teheran: migliaia di iraniani riuniti in centro per la cerimonia funebre con Khamenei

Khamenei, «La promessa di eliminare Israele sarà mantenuta»

La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha affermato durante il suo incontro con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che «la promessa di eliminare Israele sarà mantenuta. Vedremo il giorno in cui la Palestina passerà dal fiume al mare». Lo riporta l'agenzia Irna. Khamenei ha poi sottolineato che «la resistenza del popolo di Gaza ha impressionato il mondo» facendo riferimento alle «proteste nelle università degli Stati Uniti a sostegno della Palestina». Secondo la Guida suprema iraniana, «il popolo di Gaza ha sconfitto gli Stati Uniti, la Nato, la Gran Bretagna e altri Paesi». 

Haniyeh ha incontrato Khamenei a Teheran

 Il leader dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha incontrato a Teheran la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei. Lo riferisce l'agenzia iraniana Irna dopo la notizia dell'arrivo di Haniyeh a Teheran per l'ultimo saluto al presidente iraniano Ebrahim Raisi, morto domenica nell'incidente dell'elicottero su cui viaggiava. Haniyeh, si limita a riferire l'Irna, ha espresso a Khamenei le condoglianze per la morte di Raisi.

Riunione tra Mokhber e capi magistratura e Parlamento

 I leader dei tre rami delle istituzioni iraniane - il capo della magistratura Gholamhossein Ejei, il presidente del Parlamento Mohammadbagher Ghalibaf e il presidente ad interim Mohammad Mokhber - si sono incontrati ieri sera per discutere importanti questioni relative al Paese, dopo la morte del presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero domenica. I tre funzionari hanno sottolineato la necessità di portare avanti la forte posizione di Raisi contro i nemici e hanno concordato di adottare misure per una massiccia partecipazione popolare alle prossime elezioni presidenziali.

Questa mattina si è tenuta anche la prima riunione del gabinetto dopo la morte di Raisi, presieduta da Mokhber. «Continueremo il cammino del presidente», ha sottolineato. 

Leader Hamas: «Iran continuerà a sostenere Palestina»

«Siamo sicuri che l'Iran continuerà a sostenere la nazione palestinese con le sue politiche, le sue strategie e i suoi valori fino a quando la bandiera della vittoria non sarà innalzata sulla moschea di Al-Aqsa»: lo ha detto il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, nel suo discorso alla cerimonia di addio per Ebrahim Raisi.

Il leader di Hamas a Teheran

Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas, si trova a Teheran, dove sta partecipando alla cerimonia di addio per Ebrahim Raisi, il presidente iraniano morto domenica dopo che l'elicottero sul quale viaggiava si è schiantato in un'area remota nel nord ovest del Paese, vicino al confine con l'Azerbaigian.

Lo riporta Mehr, pubblicando un video in cui si vede Haniyeh che saluta il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, mentre partecipa alla cerimonia. Decine di migliaia di iraniani si sono radunati nella capitale per il funerale, dove la Guida suprema, Ali Khamenei, guiderà le preghiere.

Migliaia di iraniani in centro a Teheran

Decine di migliaia di iraniani si sono riuniti stamattina presto nel centro di Teheran per rendere l'ultimo omaggio al presidente Ebrahim Raisi, morto domenica in un incidente in elicottero. Lo ha detto la televisione di Stato iraniana.

La folla si sta radunando dentro e intorno all'Università di Teheran, dove il leader supremo della Repubblica islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, guiderà le preghiere durante la cerimonia di addio per Raisi, deceduto all'età di 63 anni insieme ad altre sette persone.

Un groviglio di mani abbraccia e trasporta all'interno della moschea la bara avvolta dalla bandiera della Repubblica islamica e ricoperta di fiori mentre l'imam intona una preghiera cantata. In decine di migliaia hanno partecipato ai funerali di Ebrahim Raisi a Tabriz, nel nord ovest dell'Iran, città non lontana dall'area remota, vicina al confine con l'Azerbaigian, dove domenica pomeriggio si è schiantato l'elicottero su cui viaggiava il presidente iraniano, mentre la Guida Suprema, Ali Khamenei, ha assicurato fin da subito che il tragico evento non avrebbe scalfito l'equilibrio negli affari pubblici del Paese, promettendo continuità. Che per il regime vuol dire anche una stretta sui social e la minaccia di arresto per quanti stanno «insultando» il defunto presidente.

La cerimonia funebre si è tenuta anche per le altre vittime dell'incidente aereo: il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo. Gli abitanti di Tabriz hanno partecipato in massa al funerale, per celebrare il «martirio» del presidente ultraconservatore, mentre le salme sono state successivamente trasportate a Qom, considerata una città sacra nell'Iran sciita, dove lo stesso Raisi ha studiato in un seminario quando era adolescente.

Anche qui migliaia di persone, tra cui religiosi e studenti dei seminari, hanno reso omaggio al presidente. Le cerimonie sono poi proseguite a Teheran.

I membri del governo, le autorità religiose e i più alti gradi delle Guardie della Rivoluzione e dell'Esercito hanno accolto l'arrivo dell'aereo con le salme all'aeroporto 'Mehrabad' della capitale, dove sventolavano bandiere nere in segno di lutto, accanto a quelle della Repubblica islamica, mentre i soldati marciavano trasportando le bare. Una folla oceanica ha reso poi omaggio al presidente mentre le salme venivano spostate verso la Grande Moschea Mosalla per continuare i funerali.

I cortei funebri proseguiranno oggi nella capitale prima della sepoltura, prevista per giovedì, nei rispettivi luoghi di nascita delle vittime e Raisi avrà la sua tomba a Mashhad, nel nord est del Paese, vicino al confine col Turkmenistan, dove è nato 63 anni fa.

Tra gli ospiti internazionali, è stato annunciato Vyacheslav Volodin, il presidente della Duma russa, mentre dalla Turchia arriverà il vice presidente, Cevdet Yilmaz, e il capo della diplomazia di Ankara, Hakan Fidan. La Guida suprema, Ali Khamenei, guiderà domattina la preghiera funebre nell'Università di Teheran ma già oggi è tornato a celebrare Raisi durante un discorso alla sessione inaugurale della sesta Assemblea degli Esperti, l'organo incaricato di nominare la Guida Suprema o di revocarne i poteri. I membri della nuova Assemblea sono stati scelti con le elezioni dell'1 marzo, che hanno registrato la più bassa affluenza alle urne fin dalla fondazione della Repubblica islamica, dove molti dei nuovi membri hanno ottenuto i seggi con il 5-8% dei voti nelle loro circoscrizioni. Anche Raisi e il leader religioso di Tabriz Mohammadali Al-Hashem Mohammadali Al-Hashem, morti nell'incidente in elicottero di domenica, facevano parte dell'Assemblea ma, secondo alcuni rapporti, il nome del presidente sarebbe stato tolto dalla lista dei candidati per essere la prossima Guida suprema già sei mesi fa, a causa del suo calo di popolarità dovuto alle difficoltà economiche in cui si trova il Paese, schiacciato dalle sanzioni degli Stati Uniti. «Invito le coscienze risvegliate del mondo a prestare attenzione alle amare realtà dei sistemi antireligiosi e al fallimento di questi sistemi nel promuovere la giustizia, la libertà e la dignità delle donne, e a considerare invece il piano completo e stabile di ricorrere alla governance islamica», ha dichiarato Khamenei, durante il suo discorso all'Assemblea degli Esperti.

Nel frattempo, non si allenta la pressione sul dissenso nella Repubblica islamica, con il procuratore generale Mohammad Kazem Movahhedi Azad che ha ordinato un giro di vite nei confronti degli utenti che pubblicano «insulti» su internet contro il defunto presidente e gli altri morti nell'incidente in elicottero. Azad ha iniziato a chiedere gli arresti già poco dopo la conferma della morte di Raisi, quando molti iraniani hanno cominciato a condividere sui social media video che celebravano la scomparsa del leader ultraconservatore, criticato per la repressione delle proteste antigovernative del 2022 ma anche per il suo coinvolgimento nell'esecuzione della pena di morte per migliaia di prigionieri politici negli anni '80, quando era vice procuratore di Teheran.

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