Sono più di due anni che la Russia ha dato inizio alla sua “operazione speciale” ai danni dell'Ucraina, la quale riceve quasi quotidianamente attacchi aerei sul proprio territorio. Mosca, in questa guerra, sta utilizzando una vasta gamma di armi presenti nel suo arsenale, tra cui alcuni missili ipersonici che il presidente Putin ha definito «invincibili e inarrestabili». Si tratta, per esempio, dei missili Kinzhal e Zircon. Secondo alcuni analisti, l'utilizzo di armi così sofisticate potrebbe rappresentare un rischio per Mosca, che in questo modo starebbe fornendo ai propri nemici, gli Stati Uniti e gli altri paesi della Nato, preziose informazioni su come difendersi da questi attacchi.
I missili ipersonici
Fonti ucraine hanno più volte segnalato la presenza di missili Kinzhal diretti verso il proprio territorio, affermando che le attuali difese aeree siano del tutto in grado di bloccarli. Intorno alla metà di febbraio 2024, Oleksandr Ruvin, direttore dell'Istituto di ricerca scientifica ucraino, ha raccontato in un post su Telegram del ritrovamento di segni identificativi dello Zircon tra i frammenti dei missili lanciati in un attacco dei giorni precedenti.
La scommessa di Putin
L'utilizzo di queste armi ipersoniche in Ucraina è una vera scommessa per il Cremlino. Se da una parte è vero che il loro impiego significa che Mosca dispone di un arsenale più ampio a disposizione per i propri attacchi, dall'altra permette agli avversari della Russia, come gli Stati Uniti e altri paesi della Nato, di “studiare” meglio le risorse di Putin. «Stiamo imparando molto in questa guerra, sia dai successi che dagli insuccessi», ha detto a Newsweek William Alberque, direttore della strategia, della tecnologia e del controllo degli armamenti presso l'Istituto internazionale per gli studi strategici ed ex analista della Nato. «È sorprendente che Mosca stia usando alcuni dei suoi sistemi più avanzati, offrendoci l'opportunità di imparare tanto su di loro. È un rischio calcolato enorme», ha aggiunto l'analista.
L'altro lato della medaglia
Federico Borsari, analista del Center for European Policy Analysis, ha spiegato che una delle informazioni principali che le forze occidentali hanno ottenuto riguardo i missili russi Kinzhal in Ucraina, è che la velocità e il raggio d'azione «diminuiscono sostanzialmente durante la manovra e il Kinzhal diventa vulnerabile alle difese aeree più avanzate». Il fatto che queste armi non siano “inarrestabili” come previsto, è certamente una buona notizia per la NATO, ma allo stesso tempo la Russia può utilizzare queste esperienze di lancio in Ucraina per capire come migliorarle. «Vedere delle armi utilizzate durante un combattimento è molto utile sia per chi vuole sviluppare queste armi sia per chi vuole difendersi da esse», ha spiegato Fabian Hinz, ricercatore per la difesa e l'analisi militare presso l'IISS. L'utilizzo di armi ipersoniche da parte della Russia dimostra che Mosca è ansiosa di testare nuove tecnologie, forse anche calcolando il rischio di essere “studiati”, preferendo però provare le armi direttamente sul campo.