Spagna, Puigdemont può salvare il governo Sanchez: ma i giudici spagnoli chiedono l'arresto dell'indipendentista catalano. Cosa sta succedendo

Puigdemont è il leader indipendentista catalano, l'uomo del referendum, ma anche colui che è scappato in Belgio, mentre gli altri scesssionisti sono rimasti e sono finiti in carcere.

Spagna, Puigdemont può salvare il governo Sanchez: ma i giudci spagnoli chiedono l'arresto dell'indipendentista catalano. Cosa sta succedendo
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 24 Luglio 2023, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 16:12

Nuovo colpo di scena nel labirinto delle elezioni spagnole. Scrive Carles Puigdemont sul suo profilo Twitter: «Un giorno sei decisivo per formare un governo spagnolo, il giorno dopo la Spagna ordina il tuo arresto». Puigdemont è il leader indipendentista catalano, l'uomo del referendum, ma anche colui che è scappato in Belgio, mentre gli altri scesssionisti sono rimasti e sono finiti in carcere.

La vicenda

Per capire quanto sia straordinaria questa storia bisogna tornare indietro al primo ottobre 2017 quando in Catalogna viene celebrato un referendum per l'indipendenza.

Madrid manda le forze di polizia, ci sono cariche ai seggi, il governo centrale ricorda che quella consultazione è illegale. A proclamare il referendum è stato il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, oggi sessantenne e parlamentare europeo, un passato da giornalista e sindaco di Girona. Nelle settimane succesive molti degli esponenti del governo catalano vengono arrestati, Puigdemont evita il carcere perché scappa in Belgio. Viene emesso un mandato di arresto europeo che però alla fine viene bloccato. Puigdemont trascorre solo alcuni brevi periodi in carcere prima in Germania poi in Sardegna (nel 2021), attualmente vive a Waterloo, in Belgio.

Cambio di scenario, 23 luglio 2023, vale a dire ieri. Si vota in Spagna, la destra si sente la vittoria in tasca, anche sulla base dei sondaggi, e l'unico dubbio è se il Partito popolare potrà governare da solo o con l'estrema destra di Vox. La fine politica del socialista Pedro Sanchez sembra scontata. Ma le urne regalano una sorpresa.

Le elezioni

ll Pp vince ma non dilaga. La destra non ha i numeri per governare e la presenza di Vox (estrema destra) nella potenziale alleanza impedisce ogni accordo con quasi tutti i piccoli partiti delle varie comunità autonome. Al contrario Sanchez, insieme alla sinistra di Sumar, potrebbe avvicinarsi al fatidico traguardo di 176 voti per ottenere la fiducia. Servono anche i catalani. Erc (la parte di sinistra degli indipendentisti) che ha 7 seggi dovrebbe assicurare il sostegno a Sanchez; Junts è l'altro partito indipendentista catalano, è di centrodestra, e ha anch'esso 7 seggi. Si punta sull'astensione di quelli di Junts per consentire a Sanchez di tornare a governare e alla Spagna di evitare nuove elezioni a dicembre. «Bisogna andare a Waterloo» è la battuta più frequente sui social. A Waterloo, come detto, abita proprio Puigdemont che è il leader di Junts e che ora ha un discreto potere contrattuale.

Ma l'ultimo colpo di scena arriva nel corso della giornata di oggi. I media iberici spiegano che la procura spagnola ha chiesto l'attivazione da parte del giudice di un mandato d'arresto internazionale nei confronti di Carles Puigdemont, i reati contestati per i fatti del 2017 sono «disubbidienza» e «malversazione aggravata». Così l'ex presidente catalano, l'uomo del referendum che per un lungo periodo è stato sulle prime pagine di tutta i media internazionali, ora si trova di nuovo al centro della scena. Il suo partito può consentire a Sanchez di governare e alla Spagna di evitare nuove elezioni, ma lui ora rischia di nuovo l'arresto se il Belgio concederà l'estradizione. Pe dire: Clara Ponsati, eurodeputata secessionista catalana, oggi è tornata a Barcellona: è stata arrestata. 

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